Campo di concentramento di Borovnica
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Nel campo di concentramento di Borovnica furono internate dagli jugoslavi fra il maggio del 1945 e l'agosto del 1946 principalmente tre categorie di prigionieri: alcune migliaia di militari italiani arrestati nel periodo di occupazione della Venezia Giulia da parte dell'Esercito Popolare di Liberazione della Jugoslavia, diverse centinaia di ex Internati Militari Italiani già prigionieri dei tedeschi, intercettati dagli jugoslavi mentre cercavano di tornare a casa e alcuni civili italiani delle terre istriane e dalmate.[1] Gli storici sloveni definiscono quello di Borovnica come il peggiore dei campi d'internamento jugoslavi.
In precedenza, sulla stessa area di questo campo, sorgeva un campo di concentramento allestito dalle truppe italiane di occupazione per internare slavi oppositori politici e partigiani ma poi la struttura fu abbandonata dopo l'armistizio di Cassibile dell'8 settembre 1943.
Il comandante del campo era Ciro Raner.