Campo sportivo Gianpiero Combi
antico centro d'allenamento della Juventus Football Club Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Il campo sportivo Gianpiero Combi,[2] meglio noto come Campo Combi[3] e successivamente riportato anche come i Campi Combi-Marchi-Caligaris visti i settori in cui era suddiviso,[4][5] fu un centro sportivo sito in via Filadelfia, nel quartiere torinese di Santa Rita, nella zona sud-occidentale della città.
Campo sportivo Gianpiero Combi | |
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Campo Combi Campi Combi-Marchi-Caligaris | |
Panoramica dei campi (1985) | |
Informazioni generali | |
Stato | Italia |
Ubicazione | Via Filadelfia 88, I-10134 Torino |
Inizio lavori | 1941 |
Inaugurazione | 1943 |
Chiusura | 2003 |
Demolizione | 2004 |
Proprietario | Juventus FC |
Informazioni tecniche | |
Posti a sedere | 2 500 |
Struttura | Rettangolare |
Copertura | Sulla tribuna del campo principale |
Mat. del terreno | tappeto erboso |
Area totale | 30000 m²[1] |
Uso e beneficiari | |
Allenamento | |
Calcio | Juventus (giovanili, 1943-2003) |
Mappa di localizzazione | |
Inaugurato nel 1943 come «Campo Sportivo Juventus»[6][7][8] e ribattezzato tredici anni più tardi alla memoria di Gianpiero Combi, portiere pluricampione d'Italia con la Juventus nonché campione del mondo con la nazionale italiana nel 1934,[9] l'area ebbe una dimensione di 30000 m², capace di 2 500 posti.[1][10] Fu usata come impianto d'allenamento delle varie squadre appartenenti alla sezione calcistica dell'allora società polisportiva italiana Juventus, usufruttuaria dell'impianto per circa sessant'anni dal 1943 al 2003 oltreché proprietaria[11] sino alla fine degli anni 1940,[12] ospitando anche la nazionale militare italiana di calcio durante il decennio successivo[13] e quella maggiore durante le fasi di preparazione al campionato del mondo 1978 e al campionato d'Europa 1980.[14]
Abbandonato a seguito del trasferimento delle squadre giovanili della Juventus alla Sisport, nonché della riqualificazione urbanistica della zona in vista dei XX Giochi olimpici invernali, ospitati a Torino nel 2006, l'area è occupata dal 2011 dal Palazzo del Nuoto e da un parcheggio sotterraneo a uso della facoltà di economia e commercio dell'Università degli Studi di Torino.[15]
«Il Combi era un respiro, il Filadelfia un palpito [...] Al Combi si parlava in scudetto, al Filadelfia in dialetto.»
Nel 1941 la Juventus ottenne dal Comune di Torino la concessione per usufruttare una superficie di 30000 m²[1] sita di fronte alla curva Sud dello stadio Municipale Benito Mussolini, in via Filadelfia, a ridosso dell'Istituto di Riposo della Vecchiaia e dei terreni del Circolo ricreativo del quotidiano La Stampa, quale campo per quegli allenamenti[17] fin lì svolti negli stessi stadi casalinghi.[18] Dopo lavori di costruzione durati un biennio, la nuova struttura della sezione calcistica della Juventus, all'epoca parte del maggior complesso sportivo della città che si estendeva tra corso IV Novembre e corso Unione Sovietica, fu inaugurata nel 1943 dall'allora presidente del club Piero Dusio.
La prima squadra della Juventus usò l'impianto per le sue attività dal 1943 al 1990,[19] anno in cui si trasferì al complesso Sisport di Orbassano.[18] Tuttavia, nel 1993, su proposta del CONI, la Juventus pensò di realizzare un nuovo campo nell'area del campo Combi e che sarebbe stato parte di un "villaggio dello sport" nell'area del vicino stadio Comunale.[20][21] Successivamente dal 1994 al 2003 gli allenamenti della prima squadra si tennero proprio al Comunale, in attesa dell'approvazione del progetto societario circa un centro d'allenamento di proprietà.[22] In quegli anni, la Juventus farà spesso ritorno al Combi, ma non in pianta stabile come nei 47 anni precedenti.[23]
Il campo Combi subì quindi una profonda ristrutturazione a opera del club torinese,[24] che ora ospitava gli allenamenti delle squadre giovanili bianconere, nonché, fino al 2003, gli incontri validi per i rispettivi campionati nazionali di categoria. Nel mese di gennaio dello stesso anno, le attività di tutte le formazioni juventine si trasferirono alla Sisport[25] in vista della programmata riqualificazione del complesso urbanistico per i XX Giochi olimpici invernali del 2006 – di cui il campo Combi inizialmente faceva parte,[1] ma alla fine escluso dal comitato organizzatore dell'evento a causa di errori di progettazione e quindi abbandonato.[2] Nel 2001, intanto, lo storico campo sportivo di via Filadelfia venne abbandonato anche dalla squadra Primavera.[26]
Il comune lo abbatté nel 2004[27] dividendo l'area in due settori: uno destinato al Palazzo del Nuoto, opera dell'architetto Arata Isozaki inaugurata nel 2011,[4] e l'altro ad autorimessa, a uso sia della facoltà di economia e commercio dell'Università di Torino che del rinnovato stadio Olimpico, quest'ultimo per delibera dell'Unione delle Federazioni Calcistiche Europee (UEFA).[28]
La struttura dell'area fu ispirata dall'architettura degli impianti sportivi inglesi degli anni 1940,[29] comprendendo tra l'altro:
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