Campi selvaggi
regione storica / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
I Campi selvaggi (in ucraino Дике поле?, Dyke pole, in russo Дикое поле?, Dikoe pole; in polacco Dzikie pola, o in latino campi deserti inabitati; lett. "la landa") è un termine storico usato nei documenti dell'Europa orientale nei secoli dal XVI al XVIII[1] per riferirsi alle steppe pontico-caspiche nel territorio delle attuali Ucraina orientale e meridionale e nella Russia Meridionale, a nord del Mar Nero e del Mar d'Azov. Secondo lo storico ucraino il termine comparve talvolta nel XV secolo per i territori tra il Dnestr e il Volga centrale, quando iniziò la colonizzazione della regione da parte dei Cosacchi.[2] Ščerbak nota che gli scrittori di quel tempo, come Michalo Lituanus,[3][4] Blaise de Vigenère e Józef Wereszczyński,[5] scrivevano sulle grandi ricchezze naturali delle steppe e del bacino del Dnieper.[2]