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Nella politica statunitense, una brokered convention è una situazione in cui nessun singolo candidato riesce ad ottenere la maggioranza dei delegati (sia quelli selezionati nelle primarie e nei caucus sia i superdelegati) per ottenere la nomination del partito alle elezioni presidenziali.
Una brokered convention può verificarsi solo nel caso in cui nessun candidato risulta eletto al primo scrutinio, questo perché durante la prima votazione vige l'obbligo di fedeltà, per il quale tutti i delegati devono votare obbligatoriamente per il candidato che sono stati chiamati a rappresentare. A partire dal secondo scrutinio ogni delegato è libero di votare per qualsiasi candidato, assistendo a quello che in gergo viene definito mercato delle vacche[1][2][3][4] dove i vari candidati cercano di persuadere i delegati per arrivare al quorum d'elezione. Se nessun candidato riuscisse a ottenere la maggioranza dei voti, il partito potrebbe proporre anche candidature esterne a quelle presentatesi alle primarie, ma che gode di ampio consenso fra le varie correnti del partito.
Lo statuto del Partito Democratico afferma che ogni delegato è tenuto a nominare un candidato alla presidenza che verrà eletto al raggiungimento della soglia d'elezione, se nel caso nessun candidato riuscisse a raggiungere la maggioranza dei voti richiesti l'elezione procederà a oltranza[5] fino alla proclamazione del vincitore.
Ai sensi della regola 40b della convention nazionale repubblicana, un candidato deve avere il sostegno di una maggioranza dei delegati di almeno otto stati al fine di ottenere la nomination. La regola 40e afferma inoltre che se nessun candidato ottiene la maggioranza il presidente della convention dopo aver concesso una pausa per le trattative tra i vari delegati e i candidati richiamo alle urne questi ultimi fino a che non si arrivi alla proclamazione dell'eletto[6].
Prima dell'era delle elezioni primarie, per eleggere il candidato alla presidenza era solito ricorrere direttamente alla brokered convention. Da quando il partito democratico ha richiesto alla prima convention nazionale nel 1832 e poi ad ogni convention dal 1844 fino al 1926 la soglia d'elezione a due terzi delegati è risultato più probabile ad assistere ad una brokered convention, in particolar modo quando persistevano due opposte fazioni politiche.
L'esempio più famoso è stato quello della convention nazionale democratica del 1924 dove si confrontavano Al Smith e William Gibbs McAdoo. Dopo 103 votazioni infruttuose la convention scelse come candidato di compromesso John W. Davis, che alle elezioni presidenziali risulterà sconfitto dal repubblicano Calvin Coolidge. L'ultima candidato presidenziale statunitense prodotto da una brokered convention fu Franklin Delano Roosevelt nel 1932.
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