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scrittore russo Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Boris Akunin (in russo: Борис Акунин), pseudonimo di Grigorij Šalvovič Čhartišvili (in russo: Григорий Шалвович Чхартишвили, in georgiano: გრიგოლ ჩხარტიშვილი; Zestaponi, 20 maggio 1956) è uno scrittore russo di origine georgiana.
Boris Akunin nasce a Zestaponi[1], nell'allora Georgia sovietica, il 20 maggio 1956 da padre georgiano di religione cristiana e da madre russa di origine ebraica, ma cresce a Mosca, in Russia, dal 1958. Laureatosi in Filologia e storia orientale, si interessa in particolar modo al mondo giapponese di cui diventa studioso; tra i suoi lavori più importanti come saggista, la pubblicazione di un trattato sul rapporto tra suicidio e letteratura, mentre traduce i romanzi, tra gli altri, di Yukio Mishima. Sul finire degli anni novanta passa al lavoro produttivo, creando il personaggio di Erast Petrovič Fandorin - un investigatore russo, arrivando a vendere 4 milioni di copie ed a essere tradotto in tutto il mondo. Oltre a Fandorin, Akunin è anche il "padre" di Pelagija, una suora investigatrice. Ha inoltre creato una serie, ambientata nella Russia moderna, il cui protagonista è Nicholas Fandorin, nipote del suo personaggio più famoso.
Si definisce un artigiano della scrittura poiché i suoi sono libri di evasione e anche perché è difficile poterlo collocare in maniera chiara in un genere letterario, o in uno stile. Nel suo intento, infatti, ognuno degli otto libri che compongono la saga di Fandorin è scritto con uno stile diverso, cambiando registro, narratore e forma e, benché il tema centrale sia il delitto, almeno un paio di questi difficilmente possono essere definiti gialli o thriller.
L'autore, laureato in filologia e storia orientale, ha adottato uno pseudonimo giapponese, il cui significato , alla lettera, è "uomo malvagio", "malfattore". Il nome vuole ricordare, inoltre, la figura dell'anarchico Michail Aleksandrovič Bakunin (1814 – 1876), importante rivoluzionario e filosofo russo, considerato uno dei fondatori dell'anarchismo moderno. Inserendo il punto nel cognome "Bakunin" si ottiene lo pseudonimo "B. Akunin", Boris Akunin. Ha dichiarato di aver scelto un simile soprannome perché fin da piccolo è stato affascinato dai personaggi malvagi della letteratura e della cinematografia e perché nella struttura romanzesca è sempre più intrigante il ruolo del cattivo.[senza fonte]
Boris Akunin nei suoi libri inserisce degli interessanti riferimenti ad avvenimenti storici, ricorsività intertestuale e giri di parole:
Boris Akunin risiedeva in Podkolokol’nij pereulok, nella zona di Chitrovka dove sono ambientati i suoi romanzi. Si effettuano sempre visite guidate e passeggiate nei luoghi fandoriniani.
Grigorij Čhartišvili è famoso per le sue dichiarazioni aspre e le sue critiche verso il potere russo. Così, in un'intervista al quotidiano Libération, ha paragonato Vladimir Putin all'imperatore Caligola “che preferiva essere temuto piuttosto che amato”. Secondo Putin questo sarebbe dovuto al risentimento personale di Grigorij Čhartišvili che nutre per via delle sue origini georgiane. Lo scrittore ha descritto l’affare Jukos come “la pagina più vergognosa della giustizia postsovietica”. Nel dicembre 2010, a seguito dell’emissione della seconda sentenza contro Michail Chodorkovskij e Platon Lebedev, ha proposto un piano di “amputinazione” della Russia. Dopo le elezioni della Duma di Stato del 2011, Grigorij Čhartišvili ha fatto questa osservazione:
«Ci aspetta un grande circo. Ora sul palcoscenico salirà un candidato al governo a vita. Tutti i pomodori marci non voleranno sul partito fasullo ma sul candidato in persona, tanto caro e amato. Per tre mesi la propaganda di stupidi adulatori dell’entourage di Putin provocherà nel popolo conati di vomito. E sarà lui a pagare, poverino. Viaggerà per il paese per incontrare gli elettori. Fischiatelo, lo adora. E abbiate invidia dei moscoviti. Noi abbiamo la fantastica possibilità di suonare tutti i clacson quando il presidente sfreccerà accanto alle automobili bloccate nel traffico. Beeep beeep, Vladìmir Vladìmirovič. Sente la nostra voce? E lasciate che l’addetto stampa spieghi poi che è il suono dell’esultanza del popolo. È inevitabile che si arrivi al punto in cui i ceti inferiori non La vorranno più, i potenti si allontaneranno e i soldi finiranno. Nel paese scoppierà il caos. Sarà troppo tardi per andarsene con le buone, e Lei ordinerà di sparare e il sangue scorrerà, ma comunque Lei verrà cacciato. Onestamente non Le auguro la fine di Mu'ammar Gheddafi. Perché non scappare finché è in tempo? Una scusa credibile si trova sempre. Problemi di salute, circostanze famigliari, l’apparizione dell’arcangelo. Perché non passare le briglie a un successore (è evidente che non sa fare diversamente) e sarebbe lui a preoccuparsi della tranquillità della sua vecchiaia."»
A gennaio del 2012 Grigorij Čhartišvili è stato uno dei fondatori dell’organizzazione sociopolitica “La lega degli elettori” il cui obiettivo è il controllo del rispetto dei diritti elettorali dei cittadini. Nello stesso anno è apparso come commentatore della situazione politica nel film “Bolotnaja lichoradka” [La febbre delle paludi].
Per le opinioni critiche da lui espresse sulla politica di Vladimir Putin, nel gennaio 2024 è stato designato "agente straniero" dal Ministero della Giustizia della Federazione russa. Questa designazione obbliga il soggetto stesso ad autoidentificarsi come "agente straniero" nelle sue manifestazioni sui social media e su qualsiasi altra sua pubblicazione, oltre a imporre pesanti oneri di rendicontazione finanziaria[2].
In un articolo pubblicato sul suo sito web, Akunin ha ammonito i russi espatriati, esortandoli a non fare ritorno in Russia[3].
Ciclo di Erast Petrovič Fandorin
Inediti in Italia:
Ciclo di Nicholas Fandorin
Inediti in Italia:
Ciclo di Pelagija
Ciclo di Alexey Romanov e Josef von Teofels. Inediti in Italia Primo libro (2007)
Secondo libro (2008)
Terzo libro (2009)
Quarto libro (2010)
Quinto libro (2011)
Saggi e narrativa
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