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religioso e poeta italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Bindo Bonichi (Siena, 1260 – Siena, 3 gennaio 1337) è stato un religioso e poeta italiano.
Di famiglia nobile, sostenne a Siena la carica di Governatore. Da anziano divenne frate Oblato di Maria Vergine, collaborò alla stesura degli Statuti dell'Ordine di Santa Maria della Misericordia e si dedicò all'assistenza ai poveri e degli infermi.
Scrisse le Rime, dove traspare la sua morale filosofica. Il realismo del Bonichi ha come fine l'indirizzare i suoi concittadini al corretto comportamento e all'osservanza dei doveri verso lo stato e la moralità: ricercare le virtù, considerare la felicità come il frutto delle ricchezze, far prevalere la ragione sugli istinti.[1]
Per questo Bindo Bonichi si allinea ai comici più per lo stile che per i contenuti. [2]
La vena satirica di Bonichi verrà evidenziata soprattutto nei sonetti più che nelle canzoni. Nei sonetti, infatti, con energia e tono aspro, criticò l'ignoranza dei ricchi, l'alterigia dei nobili, la prepotenza dei furbi, dando vita spesso a icastiche macchiette.[1]
Bonichi risultò l'anticipatore di un altro illustre senese: Cecco Angiolieri.[1]
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