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letterata e partigiana italiana (1897-1982) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Bianca Ceva (Pavia, 10 aprile 1897 – Milano, 18 giugno 1982) è stata una critica letteraria e traduttrice italiana, partigiana aderente al Partito d'Azione [1].
Laureata in Lettere all'Università degli Studi di Pavia e in seguito anche in Filosofia, ebbe modo di frequentare intellettuali antifascisti come Benedetto Croce[2], Tommaso Gallarati Scotti, Francesco Flora e Umberto Zanotti Bianco. Si dedicò all'insegnamento sino al 1931 quando venne espulsa dalla docenza perché antifascista aderente al movimento politico Giustizia e libertà di cui il fratello Umberto, suicidatosi in carcere nel 1930, era stato fondatore e militante con Ferruccio Parri, Riccardo Bauer ed Ernesto Rossi.[3] Continuò a lavorare alla Pinacoteca di Brera e a opporsi al regime fascista iscrivendosi al Partito d'Azione[4].
Dopo la caduta di Mussolini riprese nell'agosto del 1943 a insegnare al Liceo Beccaria di Milano che lasciò per entrare attivamente nella Resistenza. Nel dicembre 1943 Bianca Ceva fu arrestata e nell'agosto del 1944 sottoposta a giudizio e condannata presso il Tribunale militare di Milano che la rinviò per una nuova condanna al Tribunale Speciale. Nell'ottobre dello stesso anno la professoressa riuscì a evadere dal carcere dove si trovava in attesa di giudizio e a raggiungere i partigiani dell'Oltrepò Pavese[5].
Tornata a insegnare dopo la Liberazione nel 1945, fu preside del Liceo Beccaria e segretaria generale dal 1955 al 1971 dell'Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia[6][7].
Iniziò a tradurre giovanissima dall'inglese opere di Bertrand Russell (I problemi della filosofia, Milano, Sonzogno, 1922) e John Stuart Mill (Autobiografia: pagine scelte, Milano, Società Editrice Unitas, 1927); nel 1951 uscì presso la Biblioteca Universale Rizzoli la prima delle sue traduzioni delle opere di Tacito, ancora ristampate nel 2012[8]; fu autrice di numerosi saggi su argomenti storici, filosofici e letterari per riviste quali la "Nuova rivista storica", "La Rassegna d'Italia", "Nuova Antologia". Molte sue opere sono state dedicate alla lotta antifascista, libri e saggi pubblicati soprattutto su " Il movimento di liberazione in Italia", la rivista dell'Istituto di cui fu segretaria.
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