Tale credo sottolinea l'unità reale e spirituale di tutta l'umanità. Tre principi fondamentali stabiliscono la base degli insegnamenti bahá'í, l'unità di Dio (un solo Dio che è la fonte di tutta la creazione[3]), l'unità della religione (tutte le grandi religioni hanno la stessa origine spirituale e provengono dallo stesso Dio[4]) e l'unità dell'umanità (tutti gli uomini sono considerati uguali innanzi a Dio e le diversità culturali e di etnia sono stimate doni meritevoli di stima e accettazione). La fede bahá'í spiega il rapporto dell'uomo e della sua interiorità[5], nel suo storico e vitale legame con Dio,[6][7][8] attraverso il concetto di relatività e progressività della religione, parallelamente a quanto avvenuto e avviene con la scienza[9], con la quale dev'essere in fertile armonia, conciliando e riconoscendo il contesto prospettico dell'evolvente turbolenta e dinamica storia della civiltà con l'iniziale profilo temporale e geografico del monoteismo, oltre che con le antichissime ere precedenti Abramo e Adamo, concependo il tutto in un correlato ordinamento universale, facente parte di un Piano Divino[10][11] per consapevolizzare l'uso dei suoi potenziali talenti, e della grandezza inarrivabile della realtà amabile del Creatore, l'umanità.
Il termine più antico "Bahaismo" è ancora talvolta usato come variante, per esempio da alcune enciclopedie,[12] anche se oggigiorno è poco comune e la comunità bahá'í utilizza il termine "Fede bahá'í".[13] In italiano la parola "bahá'í" è usata sia come aggettivo per riferirsi alla fede bahá'í sia come sostantivo riferendosi a un seguace di Bahá'u'lláh. La sua derivazione è dal termine arabo Baháʼ (بهاء), che significa "gloria" o "splendore"; essa mira a promuovere la nobiltà potenziale dello spirito umano verso quello stadio che Iddio ha scelto, e che è preconizzato dalle parole dell'Antico Testamento: "Facciamo l'uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza".[14]
La fede bahá'í nasce in seno al bábismo, movimento sorto a sua volta in seno all'Islamsciita, sorto in Persia nel XIX secolo per opera del Báb, considerato Profeta e precursore della fede bahá'í. Il fondatore della fede bahá'í è invece Bahá'u'lláh (1817-1892), nobile persiano che per quarant'anni soffrì prigionia ed esilio come conseguenza a tale sua missione, ed è considerato dai bahá'í l'ultimo, in ordine di tempo - ma non definitivo - Profeta, Messaggero o Manifestazione di Dio[15], titolo riservato dai bahá'í a personaggi come Adamo[16], Abramo[17], Mosè[18], Zoroastro[19], Krishna[20], Buddha[21], Gesù[22][23], Maometto[24][25] e il Báb[26].
Nel 1844 a Shiraz in Persia un giovane mercante, soprannominato in seguito "il Báb" (in arabo e persiano "la porta"), annunciava l'avvento del "grande educatore universale" tanto atteso in ogni parte del mondo da lunghissimi millenni. Questo Profeta precursore, che dava fastidio all'ambiente clericale islamico, nel 1850 venne martirizzato, settecentocinquanta colpi di fucile sono stati tirati su di lui, ma il Báb non era morto[27]; dopodiché quell'insieme di fucilieri e il loro comandante non vollero ripetere l'esecranda sentenza, che fu purtroppo compiuta da un altro plotone d'esecuzione. Simile sorte venne riservata a moltissimi suoi discepoli.
Quel martoriato corpo in seguito fu trasportato sul monte Carmelo secondo indicazioni di Bahá'u'lláh, dopo essere rimasto nascosto per più decenni in vari luoghi privati e segreti onde sottrarlo allo scempio dei nemici.
Nel 1863, un nobile persiano di Teheran sostenitore del Báb, che prese il nome di Bahá'u'lláh[28] (letteralmente "la gloria di Dio") rivelò di essere lui il promesso riformatore del mondo preannunciato dal Báb e da tutti i testi sacri del passato[29]. A causa di ciò fu poi perseguitato, esiliato e imprigionato per quasi quarant'anni con decreti congiunti dei governi persiano e ottomano; morì sempre da esule e prigioniero in Palestina nel 1892.
Il suo corpo riposa ora nella tomba a Bahjí, poco distante da Akká (nell'attuale Israele), perciò non lontano dal monte Carmelo, ed è, per i baha'i, il punto di adorazione a cui si volgono durante alcune loro preghiere specialmente dedicate. A Haifa, città ai piedi del Carmelo, è stato eretto sulle pendici di tale monte il mausoleo del Báb che è uno dei due luoghi sacri più importanti della religione bahá'í. Il sito dove è sepolto Bahá'u'lláh, a Bahjí presso Akka, è considerato l'altro dei due più importanti luoghi sacri della fede baha'i. Alcune sue opere sono Il libro più santo, Il libro della certezza, Le sette valli, Le parole celate.
I bahá'í considerano la congiuntura compresa tra la dichiarazione del Báb nel 1844 e la scomparsa nel 1921 di 'Abdu'l-Bahá, figlio maggiore e designato interprete di Bahá'u'lláh, come l'"età eroica" della fede. Durante tale periodo i primi credenti bahá'í sperimentarono grandi persecuzioni e furono gradualmente poste le fondamenta della fede in Bahá'u'lláh, come Messaggero di Dio per l'epoca moderna, in numerosi Paesi nel mondo.
Il XX e XXI secolo nell'alternanza evolutiva di crisi, persecuzioni e vittorie
Nel XX secolo Shoghi Effendi (1897-1957) connotò quel periodo costruttivo come coincidente con l'emergere della Fede bahá'í dall'oscurità, attraverso lo stabilirsi o "maturazione" delle sue istituzioni amministrative, grazie all'espansione del credo baha'i in ogni parte del globo. Shoghi Effendi, interpretando fedelmente gli scritti di Bahá'u'lláh, asserì che nel prosieguo dell'età formativa sarebbe emersa e progredita un'ossessiva e alfine tremenda crisi mondiale tale da indurre popoli e nazioni, sebbene poco coscienti del valore della Fede bahá'í, a ripensare gli ormai vetusti sovranismi nazionali[30] evolvendo quindi un'imparziale e giusta federazione di tutti gli Stati, sotto l'ombra di un governo mondiale espressione di un parlamento scelto dai popoli del mondo, assistito da un tribunale internazionale per dirimere le divergenze o le contese cruente tra le nazioni, ovviando così alla guerra con neutrali, vincolanti e rette sentenze, sorrette in ultima istanza da un costituendo e unico esercito mondiale, con susseguente abolizione degli eserciti nazionali[31] destinati all'inutilità e quindi alla vantaggiosa loro obsolescenza [32].
Quest'attesa costituzione di unità federale o Commonwealth mondiale delle nazioni, con cessazione della guerra, è definita dai baha'i "pace minore" a cui poi, nei secoli[33], seguirà una straordinaria età d'oro in cui la Fede bahá'í sarà conosciuta e abbracciata dalla maggioranza delle genti negli Stati del mondo, fattisi profondamente e intimamente federali, che vien detta "pace maggiore", nella quale l'unità mondiale non sarà unicamente collaborativa e armonica ma anche amata da tutti i popoli come parte ed espressione dell'unità Divina[34] risonante nell'unificata civiltà umana, guidata da una mistica, progressiva e vieppiù razionale Religione, che ha trascorso lunghe ere perigliose tra nomi e luoghi diversi, ahimè denominazioni che impropriamente e assurdamente son state spesso antagoniste o guerreggianti[35], e che finalmente approderanno, come preavvisato nel Vangelo di Giovanni all'importante maturità d'essere come "un solo gregge e un solo Pastore”[36].
Infatti, essendo Dio Uno, i Suoi Portavoce non possono aver trasmesso e diffuso altro che la Sua sola Volontà e costituire perciò una sola Guida dinamica, commisurata all'attinente fase d'educazione e sviluppo nei talenti umani.
<<Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando però verrà lo Spirito di verità, egli vi guiderà alla verità tutta intera, perché non parlerà da sé, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annunzierà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà del mio e ve l'annunzierà>> (Giov. 16, 12-14).
Nel XX secolo le persecuzioni nei confronti dei Bahá'í in Iran hanno avuto alterne vicende con periodi di minore intensità e periodi di recrudescenza, e si sono particolarmente accentuate con la Rivoluzione iraniana del 1978-1979. Nel 1983 la persecuzione da parte del regime Khomeinista portò allo smembramento della Comunità bahá'í di Shiraz, con l'esecuzione di numerose condanne a morte per apostasia. Tra le vittime di questa recrudescenza il 18 giugno 1983 furono impiccate dieci donne, tre delle quali non avevano ancora compiuto i vent'anni.
Questi i nomi delle donne portate al patibolo: Moná Mahmudnizdah, Shahin (Shirin) Dalvand, Ruya Ishraqi, Izzat Ishraqi (Janami), Simin Sabiri, Mahshid Nirumand, Zarrin Muqimi-Abyanih, Tahirih Siyavushi, Nusrat Yalda'i e Akhtar Thabit.[37]
Il solo crimine di queste donne fu la loro incrollabile fede in Dio e nei Suoi Paterni e affratellanti insegnamenti riportati da Bahá'u'lláh. Queste dieci donne sono ricordate come "le martiri di Shiraz".
Prima del loro turpe martirio, queste giovani Credenti bahá'í iraniane resistettero per diversi mesi ad ogni forma di abuso, a spietati interrogatori, e alla tortura nel tentativo, sia dei giudici islamici, come dei guardiani della rivoluzione, di far loro abiurare la Fede bahá'í.
Il 18 giugno del 1983 furono impiccate[38] ad una ad una, con spietata ferocia, costringendo ognuna di loro ad assistere all'impiccagione delle altre compagne. L'ultima a morire, per sua esplicita richiesta e dopo aver assistito e rinfrancato le compagne, fu Moná Mahmudnizdah. Quando arrivò il turno della sua esecuzione, non potendo far altro, baciò la corda e pose senza alcun ripensamento e da sola il nodo scorsoio intorno al collo.[39]
Il 1º agosto 2013 la Guida Suprema iraniana, l'AyatollahAli Khamenei, ha emesso una sua fatwā che colpisce la maggior minoranza religiosa del Paese che sono i baha'i, condannando gli appartenenti a tale credo per apostasia,[40] ciò malgrado in Iran una sessantina di baha'i fossero allora in carcere con l'accusa di aver commesso reati di opinione. La fatwa della guida spirituale iraniana invita gli iraniani a evitare i contatti con i bahá'í e il sito web dell'agenzia Tasnim, riferisce che Khamenei li considera “anormali e sviati”.[41]
La comunità mondiale bahá'í è organizzata con una rete di consigli locali, nazionali e internazionali. Ha un unico sistema di amministrazione globale, con consigli governativi elettivi in più di diciottomila località. Riconosciuta dall'ONU come organizzazione internazionale, la sede centrale è a Haifa (Israele) sulle falde del monte Carmelo[43] dove risiede la Casa Universale di Giustizia che è un consiglio formato da nove credenti, eletti ogni cinque anni, con elezioni a scrutinio segreto[44] e senza candidatura né propaganda da una convenzione internazionale composta dai membri, allora in carica, di tutte le assemblee nazionali bahá'í del mondo, a loro volta elette annualmente nelle rispettive nazioni con metodo analogo, cioè senza candidatura né propaganda, da tutti i Credenti maggiorenni delle relative nazioni. La religione bahá'í ha resistito con successo all'impulso di frazionarsi in sette, mantenendo la sua unità a dispetto di una storia turbolenta quanto quella di altre religioni dell'antichità, grazie alle linee guida del Centro del Patto bahá'í che, dopo il Fondatore, l'Interprete e il Custode della Fede, attualmente è la Casa Universale di Giustizia.
I bahá'í hanno avviato numerosi progetti di sviluppo economico e sociale in varie parti del mondo.
Non c'è alcun clero nella religione e i credenti[45] sono invitati a discernere e ragionare ognuno con la testa, gli occhi, le orecchie e il cuore, dell'equità e della giustizia. I fedeli sono soliti accogliere nelle loro abitazioni altri fedeli per le feste sacre; tuttavia esistono dei templi che si trovano in Germania, India, Panama, Samoa, Australia, Uganda, Illinois, Cile, Colombia e Cambogia oltre al complesso del Centro mondiale bahá'í a Haifa, in Israele. La contribuzione ai fondi bahá'í, per la costruzione e gestione delle strutture e delle molte attività baha'i, è concessa unicamente agli aderenti dichiarati della fede bahá'í e quindi non sono accettati fondi dai non aderenti.
Il principio fondamentale della fede bahá'í è quello della rivelazione religiosa progressiva. Il messaggio essenziale di Bahá'u'lláh è quello dell'unità: c'è un unico Dio Eterno e direttamente inconoscibile, che gradualmente ha rivelato e rivelerà all'umanità il Suo Verbo tramite i vari Messaggeri divini[46]. Tutte le religioni sono viste come stadi correlati alla rivelazione della volontà e degli scopi di Dio. Per questo motivo, anche se la religione bahá'í non viene solitamente citata tra le religioni abramitiche, essa però ne riconosce e onora tutti i protagonisti. La Rivelazione divina è considerata un processo ininterrotto e progressivo; tutte le grandi religioni del mondo hanno perciò, secondo tale visione, origine divina, i loro insegnamenti sono sfaccettature di un'unica verità e, nell'ottica bahá'í, hanno risposto alle esigenze umane del loro periodo storico e geografico di Rivelazione.
La Fede bahá'í afferma quindi che esiste un solo Dio e che esiste una sola religione che percorre la storia. Tutte le manifestazioni di Dio fanno parte dell'identica catena di Rivelazione divina e sono state inviate sulla Terra per educare filogeneticamente l'umanità[47]. I suoi credenti considerano la vita di Bahá'u'lláh, le sue opere e la sua influenza pari a quelle delle altre Manifestazioni di Dio, come per esempio Abramo, Krishna, Mosè, Zoroastro, Buddha, Cristo e Maometto. I bahá'í considerano il loro iniziatore, nella catena logicamente progressiva dei Messaggeri divini, il più recente.
Lo scopo ultimo della religione bahá'í è l'unità del genere umano e la pace universale. Dice Bahá'u'lláh in un suo scritto: "La Terra è un solo paese e l'umanità i suoi cittadini". La fede bahá'í tende all'instaurazione di una comunità mondiale in cui tutte le religioni, etnie, credenze e classi si uniscano, non obliando tuttavia la loro peculiare genesi storica e diversità. Secondo Bahá'u'lláh una società globale per poter fiorire deve basarsi su alcuni principi fondamentali, che includono: la libera indipendente ricerca della verità[48], l'eliminazione di tutte le forme di pregiudizio[49]; piena parità di diritti e doveri tra uomo e donna; riconoscimento dell'apporto storico di ogni passata civiltà, progressività e unità essenziale delle grandi religioni mondiali; unicità di Dio; eliminazione degli estremi di povertà e ricchezza[50]; adeguata istruzione universale e obbligatoria[51]; armonia tra religione e scienza[52]; consultazione, come metodo usuale, per la soluzione dei problemi; glorificazione della giustizia[53] come principio adatto a governare l'umana società; compartecipazione degli operai agli utili dell'azienda.
Le risorse del sottosuolo vanno e andranno considerate come patrimonio comune dell'umanità intera, in un equilibrio sostenibile tra natura e tecnologia; una sola lingua ausiliaria universale[54] e una moneta unica mondiale oltre allo stabilirsi di un sistema legale federativo mondiale, che conduca al benessere e alla sicurezza collettiva di tutti i popoli e tutte le nazioni.[55]
Preghiera e meditazione personale, coinvolgimento in attività volte alla pace mondiale e al rispetto dei diritti dell'uomo[56]. Digiuno da cibi solidi e liquidi annuale di diciannove giorni dall'alba al tramonto tra il 2 e il 20 marzo, a differenza dei musulmani che lo fanno per tutto il mese di Ramadan. Astinenza totale da alcol e droghe alteranti e intossicanti il sistema nervoso centrale; salvo prescrizione medica e con scopi strettamente terapeutici. Astensione dall'attivismo partitico e dalla semplice iscrizione a partiti (in quanto la fede bahá'í racchiude in sé un insieme di ideali propedeutici a una nascente, pacifica politica universale) con rispetto comunque per i governanti e obbedienza alle leggi in vigore nel Paese di residenza tranne nel caso di richiesta di abiura della fede– caso non ipotetico poiché in taluno Stato islamico ciò viene richiesto ai bahá'í anche sotto minaccia di pena capitale; minaccia incombente tuttora in Iran, dove si vuole introdurre la pena di morte per apostasia (da notare che i bahá'í considerano Maometto sullo stesso piano del fondatore della loro fede). Unità nella diversità. Lavoro non visto solo come fonte di mero guadagno, ma anche come atto di culto, se fatto in spirito di servizio all'umanità. Introduzione di un nuovo calendario solare (calendario Badì), composto da diciannove mesi, di diciannove giorni ciascuno, cui si aggiungono (di volta in volta, a seconda se l'anno è bisestile o meno) quattro o cinque giorni, definiti "giorni intercalari".
Apporto alla vita comunitaria attraverso le feste del diciannovesimo giorno (in concomitanza con l'inizio di ogni nuovo mese bahá'í) e alla democrazia consiliare elettiva interna attraverso le elezioni annuali dell'assemblea spirituale locale (a suffragio universale, per i maggiori di 18 anni, totalmente senza campagne pubblicitarie; in quanto dovrebbero essere scelte ed elette persone con qualità morali, intellettuali e spirituali che siano intimamente e praticamente vissute e non sbandierate per secondi fini), istituzione che guida le comunità locali in ogni località che presenti almeno nove bahá'í adulti. Ne consegue l'inesistenza tra i bahá'í di qualsiasi forma di clero professionale. La fede bahá'í attribuisce molta importanza all'eccellenza e all'uso positivo dei talenti umani sia nelle scienze sia nell'arte e nell'artigianato[57], anche il più semplice, e prevede un grande futuro per l'agricoltura che dovrà essere favorita sia nelle piccole proprietà come nelle forme di società o cooperative agricole, scoraggiando però l'accumulo di eccessive ricchezze o monopoli in mano a pochi, tutelando così i bisogni essenziali delle masse, sostenendo tuttavia l'importanza dell'esercizio di un'onesta meritocrazia. Uno dei principi portanti, negli insegnamenti della religione bahá'í, è quello di una stabile ricerca veritiera personale[58] libera e indipendente, utilizzando la consultazione, ma è espressamente vietata ogni forma di proselitismo.
Essa considera il vegetarianismo e l'uso di cibi semplici come possibile scelta di alimentazione ideale per l'uomo del futuro.
Secondo la prospettiva offerta dagli Scritti Sacri, solo dei retti insegnamenti e delle giuste istituzioni potranno e sapranno far nascere una paritaria e armonica fratellanza su cui basare la sicurezza collettiva. È arrivato il tempo in cui[59][60] le nazioni coltivino e abbiano il salvifico beneficio di collaborare all'unità del genere umano e della pace internazionale[61].
Il problema spirituale centrale che sfida ogni persona, dice Bahá'u'lláh, di qualsivoglia nazione, religione o origine etnica, è la costruzione delle fondamenta di una società globale che rispecchi l'unità della natura umana. L'unificazione degli abitanti della terra non è né remota visione utopistica né, alla fin fine, una questione di scelta. É il prossimo, ineludibile stadio del processo dell'evoluzione sociale, uno stadio verso il quale ci spingono tutte le nostre esperienze del passato e del presente. Finché questo problema non sarà riconosciuto e risolto, nessuno dei malanni che affliggono il pianeta troverà una risoluzione, perché le grandi sfide dell'era in cui siamo entrati non sono particolari o regionali, ma globali e universali.[62]
Dal punto di vista politico, si contempla la formazione di un sistema glocalizzato[63] (le istituzioni locali, nazionali e internazionali, dovranno considerare un traguardo unico, cioè la sicurezza collettiva e il benessere di tutta l'umanità) con organi consultivi perenni tra i popoli del mondo su base legale internazionale. Tra gli organi sociali superiori, da costituire o da perfezionare, figurano un comune apparato legislativo, un tribunale internazionale e un organo esecutivo internazionale abilitato ad attuare le decisioni degli altri due organi (quello legislativo e quello giudiziario). Insieme con l'adozione di questi tre validi organi internazionali, dovranno essere adottati pertanto anche:
un Commonwealth paritario di tutte le Nazioni[64][65]
un sistema monetario comune;
una lingua ausiliaria comune;
l'istruzione universale obbligatoria;
l'arbitrato internazionale;
un solo esercito mondiale a salvaguardia della pace[66];
la compartecipazione dei lavoratori agli utili dell'azienda in cui operano;
un sistema uniforme e universale di pesi e di misure;
delle soluzioni spirituali per i problemi economici[67].
una scrittura mondiale e una letteratura mondiale.
Questo nuovo costituendo e pacificato ordine mondiale dove la scienza e la religione siano riconciliate, e dove la libertà personale e l'iniziativa degli individui siano pienamente garantiti, darà vita a un sistema informativo o mass mediatico trasparente, non più manipolato da interessi speciali, pubblici o privati, e l'informazione sarà liberata anche dall'influenza di popoli e governi contendenti[68].
‘Abdu’l-Bahá, in un discorso negli Stati Uniti del 12 maggio 1912 così rievocava degli insegnamenti di Bahá’u’lláh, all'Incontro del Forum internazionale per la pace, tenuto nella Chiesa metodista episcopale della Grazia - New York, West 104th Street:
"Bahá’u’lláh ha proclamato la Più Grande Pace e l'arbitrato internazionale. Ha enunciato questi principi in numerose Epistole che sono state divulgate in tutto l'Oriente. Ha scritto a tutti i re e governanti, incoraggiandoli, consigliandoli e ammonendoli perché instaurassero la pace, evidenziando tramite prove inconfutabili che solo il disarmo e l'arbitrato possono assicurare la felicità e la gloria dell'umanità. Questo avvenne circa cinquant'anni fa. Siccome aveva promulgato il messaggio della pace universale e dell'accordo internazionale, i re dell'Oriente insorsero contro di Lui, non avendo trovato che i Suoi ammonimenti e i Suoi insegnamenti promuovessero i loro vantaggi personali e nazionali. Lo perseguitarono duramente, Gli inflissero ogni tipo di tormento, Lo imprigionarono ..."
(La Promulgazione della Pace Universale pag. 132, § 9)
Tra le sacre scritture della Fede bahá'í spicca il Kitáb-i-Aqdas ("il Libro più Santo"),[69] scritto dal fondatore della religione: Bahá'u'lláh. Fu completato a San Giovanni d'Acri attorno al 1873 anche se alcune sue parti erano state scritte precedentemente. Attorno al 1891 si ebbe la pubblicazione stampata del testo originale in arabo a Mumbai.
Altro testo fondamentale della fede bahá'í è Kitáb-i-Íqán ("il Libro della Certezza"), scritto da Bahá'u'lláh, parte in lingua persiana e parte in lingua araba, nel 1861 durante il suo esilio a Baghdad, allora provincia dell'Impero ottomano. Importanti sono anche Le Parole Celate, Gemme di misteri divini, Le sette valli e le quattro valli, L'epistola al figlio del lupo. Esistono poi numerose compilazioni di scritti di Bahá'u'lláh, come per esempio: La proclamazione di Bahá'u'lláh ai re e ai governanti del mondo, Gli inviti del Signore degli Eserciti, Preghiere e meditazioni, Tavole di Bahá'u'lláh, Il tabernacolo dell’unità, I giorni del ricordo, Spigolature dagli Scritti di Bahá’u’lláh; più molti suoi Scritti che sono ancora nelle lingue originali: arabo e persiano. - Inoltre vi sono i molti Testi esplicativi di 'Abdu'l-Bahá.
Fin dal 1875 'Abdu'l-Bahá, con un suo scritto, esorta i governanti a una graduale metamorfosi cioè alla cosiddetta "Unione delle Nazioni e alla Pace Universale":[70]
«La vera civiltà dispiegherà le sue insegne nel cuore del mondo quando un certo numero dei suoi sovrani di nobile intelletto e sentimento ... per il bene e la felicità dell'intero genere umano, si leveranno con ferma risolutezza e chiara visione a stabilire la Causa della Pace Universale. Essi debbono fare della Causa della Pace oggetto di una consultazione generale e cercare con ogni mezzo in loro potere di fondare un'Unione delle nazioni del mondo ... In questo Accordo universale bisogna fissare chiaramente i limiti e le frontiere di ogni nazione, precisare in modo definitivo i principi regolatori delle relazioni fra i governi e determinare tutte le intese e gli obblighi internazionali.»
In un discorso del 27 agosto 1912 - tenuto al Club metafisico di Boston, Massachusetts - 'Abdu'l-Bahá aggiunge:[71]
«Bahá'u'lláh ha proclamato e promulgato le fondamenta della pace internazionale. Per migliaia di anni gli uomini e le nazioni sono scesi sul campo di battaglia per risolvere le loro divergenze. Le cause di questo sono state l'ignoranza e la perversione. Sia lodato Iddio! In questo secolo radioso le menti si sono sviluppate, le percezioni sono divenute più acute, gli occhi sono illuminati e le orecchie sono attente. Perciò è impossibile che la guerra continui (sempre). Considerate l'ignoranza e l'incongruenza dell'uomo. Un uomo che uccida un altro uomo è punito con la morte, ma un genio militare che uccida centomila creature come lui è immortalato come eroe. Un uomo ruba una piccola somma di denaro ed è messo in prigione per furto. Un altro saccheggia un intero Paese ed è onorato come patriota e conquistatore. Una sola falsità comporta biasimo e riprovazione. Ma gli stratagemmi dei politici e dei diplomatici suscitano l'ammirazione e le lodi di una nazione. Considerate l'ignoranza e l'incongruenza del genere umano. Come sono ottenebrati e selvaggi i suoi istinti! - Bahá'u'lláh ha dichiarato che, per quanto possa avanzare nella civiltà materiale, il mondo dell'umanità ha comunque bisogno delle virtù spirituali e delle munificenze di Dio. Lo spirito dell'uomo non è illuminato e vivificato da fonti materiali. Non è resuscitato dall'esplorazione dei fenomeni del mondo della materia. Lo spirito dell'uomo ha bisogno della protezione dello Spirito Santo. Così come avanza per stadi progressivi dal mero mondo fisico dell'essere verso il regno intellettuale, allo stesso modo deve innalzarsi negli attributi morali e nelle grazie spirituali. Nel processo di questo conseguimento egli ha sempre bisogno dei doni dello Spirito Santo. ... In assenza dello Spirito Santo, egli è senza vita. Pur fisicamente e mentalmente vivo, è morto spiritualmente. Cristo affermò: "Quello che nasce dalla carne è carne e quello che nasce dallo Spirito è spirito", per dire che l'uomo deve rinascere. Come il neonato viene alla luce di questo mondo fisico, così l'uomo fisico e intellettuale deve nascere al mondo della Divinità. Nel grembo della madre il bambino che non è ancora nato è lontano dal mondo dell'esistenza materiale e non lo conosce, ma dopo la nascita vede le meraviglie e le bellezze di un nuovo reame della vita e dell'essere. ... Nel piano e nel regno umano l'uomo è schiavo della natura e ignora il mondo divino, finché gli aliti dello Spirito Santo non lo fanno uscire dalle condizioni fisiche della limitazione e della privazione. Allora egli vede la realtà del mondo spirituale e del Regno e diventa consapevole delle anguste restrizioni del mero mondo umano dell'esistenza e diventa cosciente delle glorie illimitate e infinite del mondo di Dio. Perciò, per quanto avanzi sul piano fisico e intellettuale, l'uomo ha sempre bisogno delle sconfinate virtù della Divinità, della protezione dello Spirito Santo e del volto di Dio.»
Secondo il Custode della Fede bahá’í, l'espansione della Comunità bahá’í promuove un campionario dell'intera razza umana ed è un prototipo d'armonia nella diversità che può: “... presentare al mondo lo spettacolo unico di un Commonwealth di popoli, mondiale nelle sue ramificazioni, unito nei suoi intenti, coordinato nei suoi sforzi e animato da uno zelo e da un entusiasmo che nessuna avversità, per quanto grande, potrà spegnere.”[72]
"Non saremo noi, testimoni viventi della potenza soggiogatrice della sua Fede, a dubitare, neppure per un istante, e per quanto nera sia la miseria che avviluppa ora il mondo, del fatto che Bahá'u'lláh possa forgiare, col maglio del suo volere e col fuoco della tribolazione[73][74], sull'incudine di quest'era travagliata[75] e nella forma particolare che la Sua mente ha ideato, i frammenti sparsi e reciprocamente distruttivi in cui questo mondo perverso si è diviso, in una sola singola unità, solida e indivisibile, capace di eseguire il Suo disegno[76] per i figli degli uomini.
Abbiamo invece il dovere, per quanto confusa la scena, per quanto cupo lo spettacolo attuale, per quanto limitate le risorse di cui disponiamo, di lavorare con serenità, fiducia e assiduità per offrire la nostra parte di aiuto, in qualsiasi modo le circostanze ce lo permettano, alle forze che, schierate e dirette da Bahá'u'lláh, guidano l'umanità oltre la valle della miseria e della vergogna verso le somme vette della potenza e della gloria."[77]
La religione bahá'í nel 2020 secondo alcune statistiche contava circa 5 milioni di fedeli[78] (tale dato o similare era presente già in statistiche del 1990), mentre secondo un'altra fonte i fedeli erano 7 milioni nel 2005.[79]
La fede bahá'í in Italia è presente dagli inizi del XX secolo per opera di credenti statunitensi i quali, diretti in Terra santa da 'Abdu'l-Bahá, soggiornavano nel Bel Paese.
Oltre che in altri circa duecento Stati, la fede baha'i è presente dagli anni cinquanta del Novecento anche in tale Repubblica insulare, situata nel Pacifico centrale, per opera di fedeli panamensi che hanno soggiornato ad Abaiang.
Lodate Iddio, voi, popoli tutti, date gloria a lui, voi tutte, o genti! Poiché grande è su noi la sua clemenza, e la fedeltà del Signore rimane in eterno. (Salmo 117 o 116)
Ogni cosa creata nell'universo intero non è che una porta che conduce alla Sua conoscenza, un segno della Sua sovranità, una rivelazione dei Suoi nomi, un simbolo della Sua maestà, un pegno del Suo potere, un mezzo di accesso alla Sua retta Via ... (Bahá'u'lláh; Spigolature p.156)
Questa è l'immutabile Fede di Dio, eterna nel passato, eterna nell'avvenire. Fate che colui che cerca la raggiunga; quanto a colui che si è rifiutato di cercarla, in verità, Dio basta a Se Stesso, al di sopra di qualsiasi bisogno delle Sue creature. (Bahá'u'lláh; Spigolature, p. 132)
Medita ciò che ha scritto il poeta: «Non meravigliarti che il mio Benamato mi sia più vicino di quanto io non sia a me stesso; meravigliati piuttosto che io, malgrado questa vicinanza, sia ancora così lontano da Lui» (Bahá'u'lláh, Spigolature p. 180 § 3)
A ogni cuore sottile e illuminato è evidente che Dio, Essenza inconoscibile, Essere divino, è immensamente eccelso al di là d'ogni attributo umano, come esistenza corporea, ascesa e discesa, egresso e regresso. Lungi dalla Sua gloria qualsiasi cosa lingua umana possa adeguatamente cantare in Sua lode, o cuore umano comprendere del Suo insondabile mistero! (Bahá'u'lláh, Il Libro della Certezza, p.77 § 105)
Tutti i Profeti si sono adoperati per rendere l’amore manifesto nel cuore degli uomini. Gesù Cristo ha cercato di creare nei cuori quest’amore. Essi hanno sopportato tutte le difficoltà e le tribolazioni, affinché il cuore umano diventasse sorgente d’amore. (La promulgazione della pace universale, p. 16 § 6)
Avendogli domandato i Farisei, quando verrà il regno di Dio, Gesù rispose loro: «Il regno di Dio non viene con sfarzo. Non si potrà dire: "Ecco è qui" oppure: "É là": infatti, il regno di Dio è dentro di voi» (Luca 17, 20)
Tutte le grazie hanno origine divina, ma nulla può paragonarsi alla facoltà dell’indagine e della ricerca intellettuale, un dono eterno che produce frutti d’infinita delizia. L’uomo ne usufruisce sempre. Tutte le altre grazie sono temporanee, essa è un possedimento eterno. Anche la sovranità ha i suoi limiti e le sue sconfitte. Ma questa è una sovranità e un dominio che nessuno può usurpare o distruggere. In breve, è una grazia eterna e un’elargizione divina, il supremo dono di Dio all’uomo. Perciò, dovete compiere il massimo sforzo per acquisire le scienze e le arti. (La promulgazione della pace universale, p. 54 § 4)
"In breve, il viaggio dell'anima è necessario. Il percorso della vita è la strada che conduce alla conoscenza di Dio e ci fa giungere a Dio. Senza una preparazione e senza una guida, l'anima non potrebbe mai progredire al di là delle condizioni della sua natura inferiore, che è ignorante e imperfetta" (La promulgazione della pace universale p. 323 § 15)
“… vi sono periodi e stadi nella vita collettiva dell’umanità. Una volta essa attraversò lo stadio della fanciullezza, un’altra volta il periodo della giovinezza, ma ora è entrata nella fase, da lungo tempo predetta, della sua maturità, i cui segni sono dappertutto apparenti … Ciò che era adatto ai bisogni dell’uomo durante le prime fasi della storia della razza umana non s’addice alle necessità d’oggi, periodo di novità e di coronamento, né le soddisfa. L’umanità è emersa dallo stadio precedente di limitazione e di educazione preliminare. L’uomo deve ora diventare ricco di nuove virtù e facoltà, di nuove norme morali, di nuove capacità. Nuovi premi, perfette donazioni, l’attendono e stanno già scendendo su di lui. I doni e le benedizioni del periodo della giovinezza, opportuni e sufficienti durante l’adolescenza del genere umano, sono ora incapaci di soddisfare i requisiti della sua maturità” (Shoghi Effendi; Il Giorno Promesso, pp.123-4)
In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio, e il Verbo era Dio. Egli era in principio presso Dio. Tutto fu fatto per mezzo di lui, e senza di lui nulla fu fatto di quanto esiste. In lui era la vita, e la vita era la luce degli uomini. E la luce risplende fra le tenebre ... (Giovanni 1, 1-5)
Che l’esegesi su Adamo ed Eva non sia quella letterale e canonica è suffragata oltre che dalla scienza anche dalla biblica cronaca d'impresario del loro primogenito: Caino. “Caino si allontanò quindi dalla presenza del Signore e abitò nel paese di Nod, a oriente di Eden. In seguito Caino conobbe la sua moglie ed essa concepì e diede alla luce Enoc. Più tardi si mise a costruire una città che chiamò Enoc, col nome di suo figlio.” (Genesi 4, 16-17)
“Ti moltiplicherò in modo stragrande, ti farò diventare molte genti e dei re usciranno da te. Stabilirò il mio patto fra me e te e i tuoi discendenti dopo di te, di generazione in generazione, come patto perpetuo, per essere tuo Dio e dei tuoi discendenti dopo di te.” (Genesi 17, 6-7)
“Io susciterò loro un profeta, come te, di mezzo ai loro fratelli e metterò le mie parole sulla sua bocca ed egli annuncerà loro tutto quello che gli avrò comandato. Se uno non ascolterà le parole che egli dirà in nome mio, Io stesso gliene chiederò conto.” (Deuteronomio 18, 18-19)
“Quando, o Mazdâ, verranno le albe splendenti dei giorni, quando, affinché il mondo faccia proprio l’ordine, con efficaci sentenze (si faranno valere) i disegni dei Salvatori? Chi sono coloro, ai quali il Buon Pensiero presterà il suo aiuto? A me, poiché da te io sono stato scelto per il compimento …” Gâthâ Ushtavaiti, (Y. 46. I sgg.) – Trad. A. Pagliaro - in: Persia Religiosa p. 55-
“Così ogni volta che l’ordine (Dharma) viene a mancare e il disordine avanza, io stesso produco me stesso, per proteggere i buoni e distruggere i malvagi, per ristabilire l’ordine, di era in era io nasco.” (Bhagavadgītā IV, 7-8)
Ananda uno dei Suoi discepoli gli chiese: "Chi ci sarà maestro quando Te ne sarai andato?" Buddha replicò queste chiare parole: "Io non sono il primo Buddha venuto sulla terra, né sarò l'ultimo. Quando sarà giunta l'ora Ne sorgerà un altro ... Egli vi rivelerà le stesse verità eterne che io vi ho insegnato, vi predicherà la Sua religione, gloriosa sul nascere, gloriosa nel culmine, gloriosa nella méta, secondo lo spirito e secondo la lettera". (Sermon of the Great Passing.)
... si presentarono alcuni Farisei e gli dissero: "Parti, allontanati di qui, perché Erode ti vuole uccidere" Rispose loro: "Andate a dire a quella volpe: " ... non è conveniente che un profeta perisca fuori di Gerusalemme". «Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi quelli che ti sono inviati, quante volte ho voluto radunare i tuoi figli, come la gallina i suoi pulcini sotto le ali ... e voi non avete voluto!» (Luca 13, 31-34)
Dite: "Noi crediamo in Dio e in ciò che è stato rivelato a noi e in ciò che è stato rivelato ad Abramo, a Ismaele, a Isacco, a Giacobbe e alle tribù, in ciò che è stato dato a Mosè e a Gesù, in ciò che è stato dato ai profeti da parte del loro Signore, noi non facciamo alcuna differenza tra costoro, noi siamo sottomessi a Dio". (Sura II, 136 -Il Corano- A cura di Alberto Ventura - Traduzione di Ida Zilio Grandi)
L'inviato di Dio crede in ciò che gli è stato rivelato dal suo Signore e così tutti i credenti, ognuno crede in Dio, nei Suoi angeli, nei Suoi libri e nei Suoi inviati, «tra i Suoi messaggeri non facciamo alcuna differenza, abbiamo udito e ubbidiamo, perdonaci, Signore nostro, tutti faremo ritorno a Te». (Sura II, 285 - Il Corano - ivi)
“Ogni Manifestazione non è che una rivelazione del Tuo Essere e con ciascuna di Esse siamo invero apparsi e c’inchiniamo adoranti innanzi a Te. Tu sei stato, o mio Amatissimo, e sempre sarai mio testimone, in tutti i tempi passati e nei giorni avvenire. In verità Tu sei Colui Che tutto può, il Sempre Fedele, l’Onnipotente.” (Il Báb Antologia, p. 4)
Al momento della esecuzione avvenne un fatto singolarissimo, che - dato che è narrato anche da fonti ostilissime al Bâb (ad esempio in un libro dal significativo titolo "I falsi profeti") - deve considerarsi storico. La prima scarica del plotone di esecuzione, un reparto tutto di cristiani, comandato da un certo Sâm Khân, non fece che spezzare le corde, lasciando il Bâb perfettamente illeso. Sâm Kân si rifiutò, terrorizzato, di ripetere la fucilazione, sí che fu chiamato un altro reparto di esecuzione e il 9 luglio 1850 il Bâb pagò con la vita la predicazione della sua nuova dottrina. (A. Bausani, Persia Religiosa p. 455) -
<<Attesto, mio Dio, che questo è il Giorno in cui la Tua testimonianza si è compiuta, in cui sono stati manifestati i Tuoi chiari pegni, rivelati i Tuoi detti e dimostrati i Tuoi segni, in cui la radiosità del Tuo sembiante ha sfolgorato … Tu manifestasti Colui Che è il Rivelatore del Tuo Essere, il Depositario della Tua saggezza e l’Oriente della Tua maestà e del Tuo potere. Stringesti il Suo patto con tutti coloro che sono stati creati nei regni della terra e del cielo e nei reami della rivelazione e della creazione. Lo innalzasti a tali altezze che i torti inflittiGli dagli oppressori non sono riusciti a impedirGli di rivelare la Tua sovranità e l’influenza dei trasgressori non ha potuto distoglierLo dal dimostrare il Tuo potere e dall’esaltare la Tua Causa>>. (Bahá’u’lláh, Preghiere e Meditazioni - P. 31)
Shoghi Effendi su tale tema aggiunge: “Ma a questo proposito è necessario pronunciare una parola d’avvertimento. L’amor di patria, inculcato e messo in luce dall’insegnamento dell’Islam, quale <elemento della fede di Dio>, non è stato né condannato né screditato attraverso questa dichiarazione, questo squillo di tromba di Bahá’u’lláh. Essa non può e non deve essere interpretata come un ripudio di un patriottismo sano e intelligente, o considerata come una condanna pronunziata contro di esso, e non cerca di distruggere, la devozione e la lealtà personali verso il proprio paese, né è in conflitto con le legittime aspirazioni, i diritti e i doveri degli stati e delle nazioni …” (Appello alle Nazioni; pp. 64-65)
Verrà il tempo in cui sarà universalmente sentita l'impellente necessità di costituire una vasta assemblea che rappresenti tutti gli uomini. I potenti e i re della terra dovranno intervenire e, partecipando alle sue deliberazioni, prendere in considerazione le vie e i mezzi su cui si baseranno le fondamenta della Grande Pace Mondiale fra gli uomini. Una simile pace esige che per amore della tranquillità dei popoli della terra, le Grandi Potenze si decidano a riconciliarsi pienamente fra di loro. Se un re si levasse in armi contro un altro, tutti dovranno sorgere uniti contro di lui ed impedirglielo. Se ciò accadrà le nazioni del mondo non avranno bisogno di alcun altro armamento oltre a quello necessario per conservare la sicurezza dei loro regni e mantenere l'ordine interno nei loro territori. Così si garantirà la pace e la serenità di tutti i popoli, i governi e le nazioni (Spigolature dagli Scritti di Bahá'u'lláh, p. 242 cap. CXVII)
"I Bahá’í parlano spesso di “pace minore” e “pace maggiore”. La pace minore è quella che finirà per raggiungersi per la paura che avranno tutte le nazioni dei sempre più sofisticati mezzi di distruzione. La pace maggiore è quella che sarà basata sulla Fede e nel valore rinnovatore del messaggio di Bahá’u’lláh"
(Alessandro Bausani, Saggi sulla Fede Bahá’í, pag.229)
“Allora tutte quante le genti del mondo intero si convertiranno e sinceramente temeranno Iddio, perché tutte ripudieranno i loro idoli, i quali le fecero smarrire per false vie, e benediranno Iddio dei secoli nella giustizia.” (Tobia 14, 6)
Ho pure altre pecore che non sono di quest'ovile: anche quelle devo condurre, e ascolteranno la mia voce e si avrà un solo gregge e un solo pastore. (Giovanni 10, 16)
Coloro che sono immersi nell'incuria ingenuamente s'illudono che massacri e crocifissioni possano spegnere il fuoco della Parola di Dio e considerano il martirio una devastante onta. Sono affatto ignari della verità che grazie a queste afflizioni la Causa di Dio viene esaltata, la sua fama è per ogni dove proclamata e ai martiri è dato pervenire negli sconfinati recessi della vicinanza a Dio. Incommensurabilmente eccelso è il Signore della Saggezza Che fa ciò che vuole e ordina qualunque cosa Gli piaccia. (Fuoco e Luce; p. 4)
Vale la pena di ricordare che una fatwa non esprime alcuna cogenza assoluta, essendo non infrequente il caso di una fatwa del tutto, o solo in parte, difforme, anche a distanza di tempo. Sarà il consenso indirettamente espresso della maggioranza dei fedeli a dare valore all'una oppure all'altra.
La linea verticale rappresenta lo Spirito Santo che da Dio giunge ciclicamente all'umanità attraverso le Sue Manifestazioni. Il Báb e Bahá'u'lláh, Manifestazioni Gemelle per l'attualità, sono simboleggiati dalle due stelle.- Vedi voce -
“Il deserto e la terra gioiranno, esulterà la steppa e fiorirà… Le sarà concessa la gloria del Libano, come pure la magnificenza del Carmelo e di Saron. Essi vedranno la gloria del Signore, lo splendore del nostro Dio”. (Isaia 35; 1-2)
“Tutti questi Specchi purissimi, queste Aurore di antica gloria sono Esponenti sulla terra di Colui Che è l’Orbe centrale dell’universo, sua Essenza e Fine ultimo. Da Lui scaturiscono la loro sapienza e il loro potere; da Lui deriva la loro sovranità. La bellezza del loro sembiante non è che un riflesso della Sua immagine; la loro rivelazione un segno della Sua gloria immortale. Essi sono Miniere della sapienza divina, Depositari della saggezza celestiale. Tramite loro fluisce una grazia che è infinita e da loro vien rivelata la luce che non può spegnersi. Com’Egli ha detto: <<Non v’è alcuna differenza fra Te e loro, eccetto che essi sono Tuoi servi e da Te creati>>”. (Bahá’u’lláh - Il Libro della Certezza – p.79 § 107)
Tutti gli uomini sono stati creati per far avanzare una civiltà in continuo progresso. L'Onnipotente Mi è testimone! Agire come le bestie dei campi è indegno dell'uomo. Le virtù che s'addicono alla sua dignità sono tolleranza, misericordia, compassione e premura affettuosa verso tutti i popoli e tutte le tribù della terra. (Bahá'u'lláh, Spigolature p. 209 § 2)
Nessuna verità può contraddirne un'altra. La luce è utile in qualsiasi lampada brilli. Una rosa è bella in qualsiasi giardino fiorisca. Una stella ha lo stesso splendore, brilli in Oriente o in Occidente. Liberatevi dai pregiudizi, così amerete il Sole della Verità da qualsiasi punto dell'orizzonte sorga. Capirete allora che la divina luce che brillò in Gesù Cristo brillò anche in Mosè e Buddha. Il ricercatore solerte perverrà a questa verità. Questo è quel che s'intende per «ricerca della verità». (La Saggezza di 'Abdu'l-Bahá; pp. 123-4)
Tutti i pregiudizi, siano essi religiosi, razziali, politici o nazionalistici, devono essere abbandonati perché hanno causato la rovina del mondo. É una malattia gravissima che, se non è fermata a tempo, può causare la distruzione dell'intera razza umana. Ogni rovinosa guerra, con i suoi terribili spargimenti di sangue e le sue sofferenze, è stata causata dall'uno o dall'altro di questi pregiudizi. (La Saggezza di 'Abdu'l-Bahá; p. 134)
Uno dei più importanti principi fra gli Insegnamenti di Bahá'u'lláh è il diritto di ogni essere umano al pane quotidiano col quale sussiste, ovvero la parificazione dei mezzi di sussistenza. La sistemazione delle condizioni dei popoli deve essere tale che la povertà scompaia, che ognuno abbia, secondo il proprio rango e la propria posizione, un proprio agio e un proprio benessere, quanto più è possibile. Da un canto vediamo fra noi uomini sovraccarichi di ricchezze e, dall'altro, sventurati che soffrono la fame perché non hanno nulla, persone che hanno imponenti palazzi e altri che non sanno dove posare il capo ... Questo stato di cose è sbagliato e deve essere rimediato. Il rimedio però deve essere applicato con molta perizia. Non si può rimediare portando l'assoluta uguaglianza fra gli uomini. L'uguaglianza è una chimera! É assolutamente inattuabile! Anche se si potesse realizzare, non potrebbe durare e se potesse esistere, l'intero ordine mondiale ne sarebbe distrutto. Nel mondo dell'umanità devono sempre esistere la legge e l'ordine. Il cielo ha così decretato nel momento della creazione dell'uomo. (La Saggezza di 'Abdu'l-Bahá; p. 138)
L'uomo è il Talismano supremo. La mancanza di un'adeguata educazione l'ha però privato di ciò che inerentemente possiede. Da una parola uscita dalla bocca di Dio egli è stato tratto all'esistenza; da un'altra è stato guidato a riconoscere la Sorgente da cui attingere la sua educazione e da un'altra ancora gli furono garantiti rango e destino. Il Grande Essere dice: Considera l'uomo una miniera ricca di gemme di inestimabile valore. Soltanto l'educazione può rivelarne i tesori e permettere all'umanità di goderne (Bahá'u'lláh; Spigolature, pp.252-3)
Non v'è contraddizione fra la vera religione e la scienza. Quando si oppone alla scienza, la religione diventa superstizione. Tutto ciò che è contrario al sapere è ignoranza. (La Saggezza di 'Abdu'l-Bahá; p. 129)
«Le leggi di Dio non sono imposizioni di volontà o potere o piacere, ma applicazioni della verità, della ragione e della giustizia». Tutti gli uomini sono uguali davanti alla legge che deve regnare sovrana. Lo scopo della punizione non è la vendetta, ma la prevenzione del crimine. (La Saggezza di 'Abdu'l-Bahá; p. 141)
Una lingua universale renderebbe possibile le relazioni con tutte le nazioni. Così sarebbe necessario conoscere due lingue soltanto, la madre lingua e quella universale. Quest'ultima permetterebbe a tutti di parlare con chiunque al mondo! (La Saggezza di 'Abdu'l-Bahá; p. 142)
I popoli e i governi di tutte le nazioni dovranno fondare un Tribunale supremo composto dai membri eletti da ogni paese e governo. I membri di questo grande Consesso dovranno riunirsi in perfetta unità. Tutte le dispute di carattere internazionale dovranno essere sottoposte a questo Tribunale il cui compito consisterà nell'arbitrare qualunque dissidio possa altrimenti essere causa di guerra. La missione di questo Tribunale sarà, quindi, quella di prevenire le guerre. (La Saggezza di 'Abdu'l-Bahá; p. 142)
Bahá'u'lláh ha insegnato che si deve riconoscere e adottare un criterio paritario di diritti umani. Agli occhi di Dio tutti gli uomini sono uguali, nel dominio della Sua giustizia e della Sua equità non c'è distinzione o preferenza per nessuno. (La promulgazione della pace universale, p.199 § 17)
La massima lode è dovuta agli uomini che dedicano le loro energie alla scienza e il centro più nobile è quello in cui si insegnano e si studiano le scienze e le arti. La scienza tende sempre a illuminare il mondo dell'umanità. È causa di eterno onore dell'uomo e la sua sovranità è molto più grande di quella dei re. (La promulgazione della pace universale, p. 385 § 2)
“Le nazioni si radunino insieme, e i popoli si riuniscano! … Io, proprio, sono il Signore, e all'infuori di me non v'è alcun Salvatore... Ecco, io faccio una cosa nuova e già essa germoglia, non v'accorgete? Ecco, nel deserto aprirò una strada ...il popolo, che mi sono formato, celebrerà le mie lodi.” (Isaia, 43; 9 e 11-19-21)
Così dice il Signore, re d'Israele, suo redentore, Signore degli eserciti: <<Io sono il primo e l'ultimo e all'infuori di me non c'è altro dio. Chi è come me? Si faccia avanti e parli, lo annunzi e lo provi davanti a me! Chi annunciò fin dal principio ciò che sarebbe accaduto? Ci faccia sapere quello che avverrà! Non vi spaventate, non temete! Non ve l'ho io fatto sapere da tempo? Voi mi siete testimoni: vi può essere un Dio all'infuori di me? Non v'è altra Rocca: io non la conosco>> (Isaia 44, 6-8).
O Signore generoso! Unisci tutti. Fa' che le religioni siano in armonia e fa' di tutte le nazioni una sola nazione, acciocché esse si considerino una sola famiglia e reputino il mondo una sola patria. Possano tutti vivere assieme in perfetta armonia. O Dio! Innalza lo stendardo dell'unità del genere umano. O Dio! Stabilisci la Più Grande Pace. Salda, o Dio, i cuori in un sol cuore. Illumina i nostri occhi con la luce della Tua Guida. Delizia le nostre orecchie con la melodia della Tua Parola e proteggici tutti nella Fortezza della Tua Provvidenza. Tu sei il Forte e il Potente, Tu sei il Perdonatore e Tu sei Colui Che indulge ai falli di tutta l'umanità. (Preghiere Bahai, pag. 273)
in un mondo di nazioni e popoli interdipendenti il vantaggio della parte meglio può essere raggiunta attraverso il vantaggio del tutto. In verità, il mondo sta camminando verso il proprio destino. L'interdipendenza dei popoli e delle nazioni della terra, qualsiasi cosa i capi delle forze separatrici del mondo possano dire e fare, è già un fatto compiuto. La sua unità nel campo economico è ora capita e riconosciuta. Benessere della parte significa benessere del tutto, e miseria della parte, miseria del tutto. La Rivelazione di Bahá'u'lláh, secondo le Sue parole, ha «dato un nuovo impulso e impartito una nuova direzione» a questo vasto processo. (Shoghi Effendi,Il Giorno Promesso, p. 127);
A un alto funzionario del governo federale degli Stati Uniti d'America che Gli chiedeva quale fosse per lui il modo migliore di promuovere gli interessi del suo governo e del suo popolo,‘Abdu’l-Bahá rispose: «Ella può meglio servire il suo Paese, se si adopererà, come cittadino del mondo, a far sì che sia alla fine applicato alle relazioni esistenti fra i popoli e le nazioni del mondo quel principio del federalismo che costituisce il fondamento del governo del suo paese ...» (Bahá’u’lláh e la Nuova Era; cit. pag. 367)
È molto evidente che in futuro non vi sarà accentramento nei paesi del mondo, sia il loro governo costituzionale, di forma repubblicana o democratica. Gli Stati Uniti possono essere presi come esempio del futuro governo: cioè, ciascuna provincia sarà di per sé indipendente, ma esisterà un’unione federale, che proteggerà gli interessi dei vari stati indipendenti. Può anche darsi che esso non abbia forma repubblicana o democratica. Eliminare l’accentramento che favorisce il dispotismo è un'esigenza del tempo. Ciò produrrà la pace internazionale. (La promulgazione della pace universale p. 183 § 11)
“Un’avversità prolungata, mondiale, affliggente, unita al caos e alla distruzione generale, sconvolgerà le nazioni, rimesterà la coscienza del mondo, disingannerà le masse, porterà un cambiamento radicale nel concetto di società e fonderà alla fine le membra disgiunte e sanguinanti del genere umano in un corpo unico, organicamente unito e indivisibile. … Basti dire che questo coronamento sarà, per sua natura, un processo graduale e, come Bahá’u’lláh Stesso ha previsto, porterà dapprima all’instaurazione di quella Pace Minore che le nazioni della terra, ancora ignare della Sua Rivelazione, ma tuttavia attuando involontariamente i principi generali che Egli ha annunciato, instaureranno esse stesse. … seguirà la spiritualizzazione delle masse, conseguente al riconoscimento delle caratteristiche e all’accettazione dei diritti della Fede di Bahá’u’lláh – condizione essenziale per la fusione finale di tutte le razze, i credi, le classi e le nazioni, che segnerà la nascita del suo Nuovo Ordine Mondiale.” (Shoghi Effendi; Appello alle Nazioni, p. 66)
Shoghi Effendi scrive: “Le immense energie siano esse economiche o politiche, che sono sperperate e sprecate nelle guerre, saranno consacrate a scopi utili quali: l’incremento delle invenzioni e degli sviluppi tecnici; l’aumento della produttività dell’uomo, l’eliminazione delle malattie; l’ampliamento delle ricerche scientifiche; il miglioramento delle condizioni generali della salute; l’aguzzamento e l’affinamento della mente umana; lo sfruttamento delle risorse del pianeta in disuso o ignorate; il prolungamento della vita umana e la promozione di qualsiasi altro mezzo o ente possa stimolare la vita intellettuale, morale e spirituale dell’intera razza umana”. (Appello alle Nazioni; pp. 58-59)
Shoghi Effendi così scrive: “In tale società mondiale la scienza e la religione, le due forze più potenti della vita umana, saranno riconciliate e, cooperando, si svilupperanno armoniosamente. Con questo sistema, la stampa nel dare completa espressione alle differenti vedute e convinzioni dell’umanità, cesserà di essere loscamente manipolata da interessi speciali, siano essi privati o pubblici, e sarà liberata dall’influenza dei governi e dei popoli contendenti”. (Appello alle Nazioni; pg. 58)
La promulgazione della pace universale pp. 315-316 - Discorsi pronunciati da 'Abdu'l-Bahá durante la Sua visita negli Stati Uniti e nel Canada nel 1912 - Casa Editrice Baha'i, 2017 - ISBN 978-88-7214- 163-2
O FIGLIO DELL'UOMO! Le Mie calamità sono una provvidenza; apparentemente sono fuoco e vendetta, ma in realtà sono luce e misericordia. (Le Parole Celate; p. 61, n° 51)
Occorre coltivare i talenti che Iddio ci ha affidato, affinché diano frutto, come Gesù Cristo indica di fare nella parabola delle mine (Luca: 19; 11-27) e in quella dei talenti (Matteo: 25, 14-30) a scanso di orribili guai che capiteranno se li nascondiamo o sotterriamo o avversiamo.
O FIGLIO DELLO SPIRITO! Sappi che colui che esorta gli uomini ad essere giusti e poi commette iniquità, non è dei Miei, ancorché porti il Mio nome. (Le Parole Celate; p. 38 n° 28)
Ogni lode e gloria a Dio, Che per la forza della Sua potenza ha affrancato la Sua creazione dalla nudità dell'inesistenza, rivestendola col manto della vita. Fra le cose create Egli ha scelto come oggetto del Suo favore speciale la pura, preziosa gemma della realtà dell'uomo e l'ha rivestita della capacità esclusiva di riconoscerLo e rispecchiare la grandezza della Sua gloria. Questa duplice distinzione conferitagli ha tolto dal suo cuore la ruggine di ogni vano desiderio, rendendolo degno della veste con la quale il suo Creatore aveva voluto rivestirlo. É servita ad affrancare la sua anima dalla miseria dell'ignoranza. La veste con la quale il corpo e l'anima dell'uomo sono stati adornati è la base del suo benessere e del suo sviluppo. Benedetto il giorno in cui, aiutato dalla grazia e dalla potenza del vero unico Dio, l'uomo si libererà dalla schiavitù della corruzione del mondo e di tutto quello che esso contiene e raggiungerà il vero e duraturo riposo all'ombra dell'Albero della Conoscenza! (Bahá'u'lláh; Spigolature, p. 74 § XXXIV)
Manfred Hutter, s.v. «Bahā'īs», in Lindsay Jones (ed.), Encyclopedia of Religion (2nd ed.), Detroit, Macmillan Reference USA, 2005. ISBN 0-02-865733-0, vol. 2, pp. 737-740.
Bahá'u'lláh, Spigolature dagli scritti. Roma, Casa Ed. Bahá'í, 2010; ISBN 88-7214-089-7
Bahá'u'lláh, Kitáb-i-Íqán. The Book of Certitude. Wilmette, Illinois, Bahá'í Publishing Trust 2003. ISBN 1-931847-08-8.
Bahá'u'lláh, Il Libro della Certezza, Casa Editrice Bahá'í, Roma - ISBN 88-7214-022-6
Bahá'u'lláh, Preghiere e Meditazioni - Casa Editrice Bahá'í, Roma, Via Stoppani, 10 - ISBN 88-7214-086-2
Bahá'u'lláh, Le Parole Celate; Casa Editrice Bahá'í s.r.l. Roma 1991, ISBN 88-7214-008-0
Hasan Balyuzi, Bahá'u'lláh, King of Glory. Oxford, UK, George Ronald, 2000. ISBN 0-85398-328-3.
Il Báb - Antologia - 1ª edizione italiana 1984, Casa Editrice Baha'i Srl - Via Stoppani, 10 Roma.
Alessandro Bausani, «ʿAbdu'l-Baháʾ, Life and work», in Encyclopædia Iranica, 1989.
Christopher Buck, The eschatology of Globalization. The multiple-messiahship of Bahā'u'llāh revisited, in Moshe Sharon, Studies in Modern Religions, Religious Movements and the Bābī-Bahā'ī Faiths. Boston, Brill, 2004. ISBN 90-04-13904-4.
Sacra Bibbia, Edizioni Paoline, Roma - Stampato in Padova, Stabilimenti dell'Antoniana SpA, 1979.
J. E. Esslemont, Bahá'u'lláh e la Nuova Èra. Roma, Casa Ed. Bahá'í, 1998; ISBN 88-7214-049-8
Manfred Hutter, «Bahā'ī», in Lindsay Jones (ed.), Encyclopedia of Religion. 2 (2nd ed.), Detroit, Macmillan Reference, USA, 2005. ISBN 0-02-865733-0.
Baha'i Faith and Holy People, in Jestice, Phyllis G. Holy People of the World. A Cross-cultural Encyclopedia, Santa Barbara, 2004. ISBN 1-57607-355-6.
Testo Sacro, Islam - Il Corano - traduzione di A. Bausani, 1978, Firenze, G. C. Sansoni Editore Nuova SpA.
Testo Sacro, Islam, Il Corano, A cura di Alberto Ventura - Traduzione di Ida Zilio Grandi, Milano, I edizione ottobre 2010, ISBN 978-88-04-60454-9, Mondadori.
La promulgazione della pace universale - Discorsi pronunciati da 'Abdu'l-Bahá durante la Sua visita negli Stati Uniti e nel Canada nel 1912. - Casa Editrice Baha'i - ISBN 978-88-7214-163-2
Fuoco e Luce; Compilazione, Casa Universale di Giustizia. Casa Ed. Bahai 2023; ISBN 978-88-7214-229-5
Shoghi Effendi, Il Giorno Promesso; 1978 - Casa Editrice Baha'i S.r.l. - Via A. Stoppani, 10 Roma
Shoghi Effendi, Appello alle Nazioni - Casa Editrice Bahá'í - Roma 1982
Gli Araldi dell'Aurora, La narrazione di Nabíl; Casa Ed. Bahá'í, Via Stoppani 10 Roma - 1978 Linotipia Veronese di Alfio Fiorini - Verona