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Bacha Bazi
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Il Bacha Bazi (Bacheh-baazi), che significa "giocare/stare assieme/essere interessato ai bambini", noto anche come bacchá (dal persiano bachen, "bambino", "ragazzo") o bacha bi-reesh ("ragazzino imberbe"), è oggi considerata una forma di schiavitù sessuale e prostituzione minorile[1] in cui ragazzini in età prepuberale o appena entrati nell'adolescenza sono venduti a uomini ricchi e potenti afghani per intrattenerli e compiacerli sessualmente[2].
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Questo, in Afghanistan, è un vero e proprio business, e molti uomini adulti tengono i loro Bacha bazi come fossero un autentico status symbol[3]; alcuni dei giovani maschi coinvolti riferiscono d'esser stati costretti ad avere continuativi e frequenti rapporti sessuali con i loro padroni e che se si rifiutavano venivano molto semplicemente violentati.[4] Le autorità governative a tutt'oggi stanno a malapena iniziando un tentativo di repressione della pratica, ma rimangono molti dubbi sulla sua efficacia in quanto buona parte degli uomini coinvolti sono potenti ex comandanti militari[5].
A stretta norma di legge la pratica è illegale, in quanto contraria sia alla Sharia che al codice civile afghano[6]; ma le leggi vengono raramente applicate nei confronti dei criminali più potenti e la polizia stessa in molti casi si rende complice dei reati commessi[7][8]. Già nel 2009 il rappresentante speciale del segretario generale delle Nazioni Unite affermò: "È tempo d'affrontar seriamente la questione riguardante tale pratica, per porvi fine al più presto. Molti leader religiosi del paese si sono appellati a noi per aiutarli nella lotta contro quest'attività; i responsabili dovrebbero essere puniti e i ragazzi protetti di modo che possano avere il diritto ad un'infanzia senza sfruttamento"[9].