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lampada Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Atollo è una lampada ideata dal designer Vico Magistretti nel 1977 per l'azienda Oluce, vincitrice del concorso Compasso d'Oro nel 1979.
Lampada Atollo prodotto di disegno industriale | |
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Dati generali | |
Anno di progettazione | 1977 |
Progettista | Vico Magistretti |
Compasso d'oro nel | 1979 |
Profilo prodotto | |
Tipo di oggetto | Lampada da tavolo |
Produttore | Oluce |
Materiali | Metallo bianco, dorato o nero e vetro opale. |
Nella storia del design italiano la lampada Atollo si è affermata come un’icona di stile che, insieme a tanti altri prodotti, ha rappresentato l’evoluzione culturale attraverso l’utilizzo di materiali innovativi e forme che rispecchiavano le tendenze del momento.[1]
Al tempo della realizzazione della lampada Atollo il Design italiano era rappresentato sostanzialmente da Vico Magistretti e Castiglioni, si voleva dare una connotazione di classe alla progettazione.[2]
Magistretti affermava che l'oggetto di design corrispondeva alla risposta ad una necessità, per cui negli anni ha deciso di rivolgere particolare attenzione al tema della casa e dell'abitare e ha appreso un linguaggio espressivo che ha avuto molta presa sulla cultura architettonica lombarda.[3] Invece negli anni ‘70 il designer si è dedicato in particolar modo alla progettazione di arredi ed oggetti, così nel 1977 ha realizzato la lampada "Atollo" su commissione dell'azienda italiana Oluce, di cui era art director e principale designer.[4]
Atollo è diventata l’archetipo della lampada da tavolo, rivoluzionando completamente il modo di immaginare il classico abat-jour.[5] Essa fu, infatti, uno dei più importanti e riconosciuti progetti di Oluce, vincitrice del Premio Compasso d'oro nell'edizione del 1979.[6] Il lume è stato posto in varie collezioni permanenti di musei di design e arti decorative e tuttora la lampada Atollo è considerata un pezzo pregiato dell'Interior design.[5]
Atollo è stata progettata sul criterio del gioco di luce e generata da una semplice idea:
La lampada è stata pensata in due varianti di materiale, una versione in alluminio laccato e un'altra in vetro opalino, questi materiali sono stati studiati e scelti accuratamente da Vico Magistretti perché voleva far riprodurre e diffondere la luce in modo morbido ed accogliente, e il materiale doveva essere adatto per propagare la luce della sorgente luminosa, nascosta sotto la cupola che indirizza i raggi luminosi verso il cono che li riflette, generando così luce e al contempo penombra.[7] Grazie a queste accortezze Atollo si trasforma in una silhouette grafica capace di portare alla mente e rivedere il concetto di lampada.[5]
Esistono sei modelli della lampada: tre per la tipologia in metallo e altrettanti per quella in vetro.
Potenza:
Grandezze in commercio:
I nomi delle versioni in metallo sono: Atollo 233 per la versione grande, Atollo 239 per quella media ed Atollo 238 per quella piccola. I modelli in vetro si chiamano rispettivamente Atollo 235, Atollo 237 ed Atollo 236.[5]
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