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Asturias (Leyenda) è una composizione per pianoforte di Isaac Albéniz.
Asturias (Leyenda) | |
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L'incipit di Asturias | |
Compositore | Isaac Albéniz |
Tonalità | sol minore |
Tipo di composizione | preludio |
Numero d'opera | Cantos de España op. 232 Suite española op. 47 |
Epoca di composizione | anni 1890 |
Pubblicazione | 1892 |
Durata media | 6' |
Organico | |
Asturias nasce nei primi anni 1890, all'epoca del soggiorno londinese di Albéniz. A dispetto del nome, non vi è relazione con la tradizione musicale delle Asturie: oltre a richiamare piuttosto il flamenco andaluso, inizialmente il brano non viene affatto pubblicato sotto questo titolo. Nel darlo alle stampe da Pujol a Barcellona nel 1892, Albéniz lo concepisce come preludio della raccolta Cantos de España. Soltanto in seguito esso diverrà il quinto movimento della Suite española, pubblicato dopo la morte di Albéniz con il titolo attuale e il sottotitolo Leyenda (1911).[1]
Improntata al virtuosismo pianistico di Albéniz (di derivazione lisztiana) e alle forme della scuola nazionale spagnola, Asturias inizia con un Allegro ma non troppo evocante lo stile del flamenco e costruito sulla ripetizione del tema principale: un rincorrersi staccato di semicrome in cui il canto è affidato alla mano sinistra, mentre la mano destra vi alterna un pedale di re (poi anche di mi bemolle). Dal pianissimo iniziale, il brano si sviluppa ossessivamente in un lungo e incalzante crescendo, mentre man mano il pedale aggiunge la ribattuta della nota all'ottava alta e le semicrome accentate in battere cedono il posto a violenti accordi più acuti. Raggiunto l'apice, il tema si scioglie in un diminuendo poco a poco fino all'ampio arpeggio finale in re maggiore. Il secondo tempo è una copla dal carattere ora pacato (cantando largamente ma dolce) ora danzante che sul finire presenta due richiami: prima all'andamento iniziale del brano, poi all'incipit del tempo II. Essi preludono alla ripresa brusca, subito dopo, del tempo I, che viene ripetuto identico fino al termine. Segue stavolta una breve coda, lenta e dolce, che non rinuncia però a un fugace, sommesso accenno di ripresa del tema prima di spegnersi sordamente nelle due gravi toniche conclusive.
Brano caratteristico e suggestivo, Asturias è una delle composizioni più popolari del maestro catalano. Parte del suo successo internazionale si deve alle trascrizioni per chitarra cui si presta, e quindi alle esecuzioni che ne hanno offerto i grandi interpreti di questo strumento, fra i quali spicca il nome di Andrés Segovia, e all'orchestrazione che le ha dato Rafael Frühbeck de Burgos. Non mancano le citazioni, in particolare del tema principale, che trascendono i confini dei generi musicali. Si ricorda la resa chitarristica di Robby Krieger con variazioni minimali nell'incipit di Spanish Caravan dei Doors, con la melodia che viene ulteriormente arricchita nelle esecuzioni dal vivo del gruppo grazie all'apporto organistico di Ray Manzarek. Anche il brano Middle of the Night di Elley Duhé è basato sulla melodia di Asturias.[2]
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