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film del 1971 diretto da Nando Cicero Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Armiamoci e partite! è un film italiano del 1971 diretto da Nando Cicero.
Armiamoci e partite! | |
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Martine Brochard in una scena del film | |
Paese di produzione | Italia |
Anno | 1971 |
Durata | 106 min |
Genere | comico |
Regia | Nando Cicero |
Soggetto | Giulio Scarnicci, Renzo Tarabusi e Steno |
Sceneggiatura | Leo Benvenuti, Nando Cicero, Piero De Bernardi, Giulio Scarnicci e Raimondo Vianello |
Produttore | Luigi Rovere |
Casa di produzione | Goriz Film (Roma) - Francoriz Production (Parigi) |
Fotografia | Joe D'Amato |
Montaggio | Lina Caterini |
Musiche | Carlo Rustichelli |
Scenografia | Amedeo Mellone |
Costumi | Luciano Sagoni |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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Il titolo del film riprende un verso della poesia Agli eroissimi dalle Rime di Argia Sbolenfi del poeta ravennate Olindo Guerrini, pubblicate nel 1897.
Franco e Ciccio lavorano come camerieri in una locanda, in Francia. Il giorno che Ciccio prende ufficialmente la cittadinanza francese, scoppia la prima guerra mondiale tra Germania e Francia e tutti i cittadini sono costretti ad arruolarsi. Franco (anche lui cittadino francese) e Ciccio si arruolano loro malgrado e vanno in guerra. Qui ai due viene ordinata una missione quasi suicida: far esplodere le trincee tedesche. I due vengono quindi travestiti da tedeschi ma vengono scambiati da questi ultimi per veri soldati teutonici da incaricare della stessa identica missione: far esplodere le trincee francesi vestiti da soldati transalpini.
I due finiscono con l'eseguire l'ordine del nemico e far perdere la battaglia alla Francia. Qualche tempo dopo, i due sciagurati fanno ritorno al comando francese e, dopo essere stati riammessi nell'esercito, si propongono come volontari per lavoretti comuni piuttosto che andare in battaglia. Il loro compito, quindi, è quello di aggiustare i fili dell'elettricità nella camera del generale inglese McMaster. Quest'ultimo, per non creare scandalo all'arrivo dei due, in quanto è in compagnia dell'affascinante Lilì, si nasconde con lei sotto il letto. Quando Franco e Ciccio sono ormai fuori dalla stanza, la signorina provoca la morte apparente del generale "avvelenandolo".
Quando Franco e Ciccio ritornano nella stanza e trovano il generale morto, credendo di essere stati loro gli assassini per via dei fili elettrici messi male, lo nascondono e con uno stratagemma lo portano fuori dal comando. Il loro intento è portare il corpo del generale sul campo di battaglia, facendo credere a tutti che è morto in guerra, ignorando che invece è ancora vivo e che è soltanto vittima di un siero paralizzante iniettatogli dalle spie nemiche.
Dopo tante peripezie, i due amici riescono a portare il corpo dove volevano ma lì "ucciderlo" non sarà facile. Improvvisamente il generale si risveglia e insegue furioso i due soldati. A vedere la scena da due lati opposti sono l'esercito francese e quello tedesco che si daranno battaglia fino alla vittoria di quello tricolore. Per via di tutti i guai combinati, Franco e Ciccio vengono condannati alla fucilazione ma salvati all'ultimo momento dal generale McCaster. I tre stanno brindando alla vittoria in quella guerra quando vengono tutti paralizzati. Le spie hanno colpito ancora.
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