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cantante e attore italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Armando De Razza, pseudonimo di Maurizio De Razza[1] (Roma, 24 maggio 1955), è un cantante e attore italiano.
Armando De Razza | |
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Armando De Razza in una scena del film Giorni dispari (2000) | |
Nazionalità | Italia |
Genere | Musica demenziale |
Periodo di attività musicale | 1988 – 1990 |
Etichetta | CGD |
Album pubblicati | 2 |
Studio | 2 |
Come attore è talvolta accreditato col vero nome.
Proveniente da esperienze come attore teatrale[1], Armando De Razza inizia la propria carriera televisiva nel 1989, all'interno della trasmissione televisiva International D.O.C. Club di Renzo Arbore, dove propone due personaggi: un cantante sullo stile di Julio Iglesias, finto spagnolo, o meglio "escobarito" (proveniente dall'immaginario paese di Escobar) e un malinconico chansonnier francese, Maurice Camembert.[2] Il successo ottenuto soprattutto dal primo personaggio porta alla pubblicazione di un singolo contenente il suo brano "tormentone", intitolato Esperanza d'escobar (scritto da De Razza, Renzo Arbore e Massimo Ghini), ad opera della CGD[3].
Il disco ottiene un discreto successo a livello commerciale, giungendo sino alla quarantaseiesima posizione dei dischi più venduti in Italia[4]; il brano viene incluso in un LP avente lo stesso titolo e contenente altri brani proposti nel corso della trasmissione TV (quali Dolores de Panza e Amalia de Lana) e permette al cantante di partecipare al Festival di Sanremo nella categoria "nuove proposte". Armando De Razza partecipa al quarantesimo festival della canzone italiana con La lambada strofinera, scritta, come il precedente brano, in un improbabile spagnolo da Renzo Arbore e dallo stesso De Razza.
Il brano non vince, ma ottiene la ventiquattresima posizione dei singoli più venduti[4], venendo incluso in un LP contenente dieci brani, ed intitolato Taco y Punta. Il cantante tiene più di cinquecento concerti in tutta Italia.[1] Ciò nonostante in seguito De Razza accantonerà la carriera musicale, per dedicarsi a tempo pieno alla recitazione. Il suo primo ruolo cinematografico importante sarà Il grande cocomero del 1993, diretto da Francesca Archibugi.[5] Fra gli altri suoi film si possono citare Il giorno della bestia (1995), Quartetto (2001), Il siero della vanità (2004), Hannover (2003), A luci spente (2004), Olé (2006), Il senso della farfalla (2009), La vita è una cosa meravigliosa (2010).
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