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Le numerose aree naturali protette dell'Abruzzo sono uno dei motivi dello sviluppo turistico della regione. Oltre ad ospitare tre dei più importanti parchi nazionali d'Italia, l'Abruzzo si colloca al primo posto in Italia per percentuale di superficie protetta, pari al 37% del territorio regionale[1].
Il Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise fu istituito nel 1923. È compreso per la maggior parte (3/4 circa) nella provincia dell'Aquila in Abruzzo e per il rimanente in quella di Frosinone nel Lazio ed in quella di Isernia nel Molise. La direzione del parco è a Pescasseroli. Il Parco Nazionale d'Abruzzo è il più antico parco degli Appennini ed ha avuto un ruolo molto importante nella conservazione di alcune tra le specie faunistiche italiane più importanti: lupo, camoscio d'Abruzzo ed orso bruno marsicano. È ricoperto da boschi di faggio per circa due terzi della sua superficie. A quote superiori, nelle pietraie, crescono i pini mugo, altrimenti pochissimo diffusi negli Appennini. Altra fauna caratteristica del parco è il cervo, il capriolo, il cinghiale ed il picchio di Lilford.
Il parco si estende per una superficie di circa 201.400 ettari, su un terreno prevalentemente montuoso. È compreso fra le province di Teramo, Rieti, L'Aquila e Pescara.L'importanza dell'area è relativamente recente, incrementata grazie alle reintroduzioni di esemplari di Camoscio d'Abruzzo e grazie alla recente ricolonizzazione da parte del Lupo appenninico entrambe specie originarie del parco nazionale d'Abruzzo. L'ambiente è stato fortemente degradato a causa della costruzione del traforo del Gran Sasso e dei laboratori scientifici vicini, portando all'abbassamento della falda acquifera in tutto il sistema montuoso. Importanti presenze floristiche sui monti della Laga.
Parco nazionale della Maiella
Il parco nazionale della Maiella, istituito nel 1991, è uno dei tre parchi nazionali dell'Abruzzo, compreso tra le province dell'Aquila e di Chieti. La maggiore vetta compresa nell'area del parco è quella del Monte Amaro che raggiunge i 2.793 metri. Nel parco sono state censite oltre 1.700 specie vegetali che rappresentano all'incirca un terzo di tutta la flora italiana; alcune specie sono state per la prima volta identificate dai botanici proprio in loco (spesso endemismi), fra cui l'Aquilegia majellensis e Gentiana magellensis. Le specie animali sono invece oltre 150, tra cui posto di rilievo spetta al piviere tortolino.
Nel parco risultano censite 1.926 entità floristiche; 216 Specie Vertebrati; 149 Uccelli; 43 Mammiferi; 13 Rettili; 11 Anfibi, come da sito ufficiale del parco. Di rilevanza scientifica la flora che annovera specie mai segnalate prima sul massiccio del Velino come la Nigritella rubra widderi, l'Orchis spitzelii e la Paeonia officinalis. Nei boschi di faggi e betulle il mammifero più interessante presente è sicuramente il gatto selvatico, che si pensava scomparso dalla zona. Un incontro interessante, quanto fortunato è quello con gli orsi marsicani, che ha dato anche qualche problema agli abitanti della zona, viste le non infrequenti visite nei pollai, e arnie degli agricoltori locali. Alla presenza costante del Lupo appenninico si affianca quella della Volpe, la Lepre, la Faina e la Donnola. Gli ornitologi possono osservare diverse specie di rapaci, l'aquila reale, il gufo reale, lo sparviero e la poiana, oltre a specie più piccole.
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