Antonio Mancino (carabiniere)
carabiniere italiano / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
Antonio Mancino (Sparanise, 1919 – San Giuseppe Jato, 2 settembre 1943) è stato un carabiniere italiano, primo fra essi vittima della mafia[1] e prima vittima del bandito Salvatore Giuliano[2].
Antonio Mancino | |
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Nascita | Sparanise, 1919 |
Morte | San Giuseppe Jato, 2 settembre 1943 |
Cause della morte | ucciso a colpi di rivoltella |
Dati militari | |
Paese servito | ![]() ![]() |
Forza armata | Esercito italiano |
Arma | Carabinieri |
Grado | Appuntato |
Guerre | Seconda guerra mondiale Moti separatisti siciliani del 1945-1946 |
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Fu uno dei componenti della pattuglia presso la località di Quarto Mulino a San Giuseppe Jato che, il 2 settembre 1943,[3] fermarono per caso l'allora giovanissimo Salvatore Giuliano, mentre trasportava illegalmente (con un mulo) una grossa quantità di grano. Il bandito, accorgendosi di essere stato riconosciuto, scappò e sparò alcuni colpi di rivoltella che raggiunsero l'inseguitore più vicino: Mancino.[4] Successivamente, il 25 dicembre dello stesso anno, fu organizzata una grossa operazione da parte dell'Arma dei Carabinieri per catturare Giuliano,[5] ma costui, appena scoperto, riuscì ancora una volta a fuggire facendo allungare così il periodo della sua latitanza che si concluderà nel 1950.[6][7]