Annona muricata L., 1753 è una pianta appartenente alla famiglia delle Annonacee[2] che produce un frutto comunemente chiamato graviola, guanàbana, corasòl o corossole.

Descrizione

L'albero raggiunge un'altezza di 8-12 metri ed è poco ramificato. I fiori sono oblunghi e hanno tre sepali e tre petali di colore verde e giallo.[senza fonte]

La graviola è lunga 20–30 cm con buccia sottile color verde scuro e con aculei morbidi, il cui peso può arrivare a 2,5 kg. Internamente è bianca, morbida, succosa e molto dolce.

Distribuzione e habitat

È un albero strettamente tropicale originario delle basse terre umide dei Caraibi che può spingersi fino ai 1.500 metri di quota s.l.m. solo all'equatore, mentre alle latitudini tropicali non va oltre i 500 m. In Florida sopravvive solo all'estremo sud, protetto dai venti settentrionali. La pianta dà segni di sofferenza già a 5 °C, si defoglia a 2 °C e muore a 0 °C.[senza fonte]

Probabilmente originaria delle Antille, Annona muricata era già diffusa lungo tutta la fascia tropicale americana durante l'insediamento dei primi coloni spagnoli. Presente anche in Asia meridionale, in Madagascar[3] e altre zone dell'Africa[4], si incontra su scala limitata nel nord dell'Australia e, in pochi esemplari, nel sud della Florida.

Proprietà

La graviola contiene una buona percentuale (circa il 20%) di zuccheri, una discreta dose di proteine ed è ricca di vitamina C.

Negli ultimi anni è stato ipotizzato che il suo consumo sarebbe di aiuto a combattere il cancro: i risultati delle ricerche non sono al momento definitivi[5] pur avendo riscontrato una riduzione del potenziale metastatico[6][7] per alcuni tipi di neoplasia.

Studi recenti sembrano invece correlare il consumo di graviole con forme atipiche del morbo di Parkinson dovute all'alta concentrazione di annonacina presente nei suoi frutti, che risulta 100 volte maggiore di quella presente nelle foglie dell'albero con le quali in varie zone del continente americano si prepara il tè. Uno studio del 2005 ha stimato che il consumo di un frutto o di un barattolo di succo al giorno per un anno sarebbe equivalente all'assunzione di una quantità di annonacina sufficiente a indurre danni cerebrali nel ratto da laboratorio[8]. Uno studio del 2007 su 160 pazienti della Guadalupa ha dimostrato che forti consumatori del frutto sviluppavano più spesso forme particolari di parkinsonismo[9].

Consumo

Il frutto maturo si consuma tagliato a metà e mangiato con il cucchiaino oppure frullato. In Colombia viene frullato con l'aggiunta di latte freddo.

Deperibile e di breve conservazione, la graviola va consumata appena giunta a maturazione.

Il soursop è anche un ingrediente comune dei succhi di frutta freschi venduti dai venditori di cibo di strada[10]. In Indonesia, questo frutto viene solitamente chiamato sirsak e talvolta trasformato in dodol sirsak, un dolce ottenuto facendo bollire la polpa del saursop in acqua e aggiungendo zucchero finché il composto non si caramellizza e indurisce[11][12]. Nelle Filippine è chiamato guayabano, che deriva dallo spagnolo guanabana, e viene consumato maturo o utilizzato per preparare succhi, frullati o gelati. A volte la foglia viene utilizzata per rendere più tenera la carne. In Vietnam, questo frutto è chiamato mang chu Siem (saursop siamese) nel sud o mang chu (saursop) nel nord e viene utilizzato per preparare frullati o mangiato così com'è. In Cambogia questo frutto è chiamato tirb barung, letteralmente "frutto della crema pasticcera occidentale". In malese è conosciuto come durian belanda ("durian olandese") e nella Malesia orientale, soprattutto tra i Dusun di Sabah, è noto come lampoon. Viene popolarmente consumato crudo quando è maturo o utilizzato come uno degli ingredienti dell'ais kachang o dell'ais batu kampur. I frutti vengono solitamente staccati dall'albero quando sono maturi e lasciati maturare in un angolo buio, per poi essere mangiati quando sono completamente maturi[13]. Ha un fiore bianco con un profumo molto gradevole, soprattutto al mattino. Sebbene sia ampiamente conosciuto come "insalata di durian" dagli abitanti del Brunei Darussalam, il frutto è ampiamente disponibile e facile da piantare.

Le foglie di soursop sono vendute e consumate in Indonesia come fitoterapia. Le foglie vengono solitamente bollite per preparare il tè[14]. A causa dell'ampia distribuzione di questo frutto, i suoi prodotti sono consumati in molti paesi come Giamaica, Messico, Brasile, Venezuela, Colombia e Figi[15]. I semi vengono solitamente lasciati durante la cottura e rimossi al momento del consumo, a meno che non si utilizzi un frullatore per la lavorazione[16].

Note

Altri progetti

Collegamenti esterni

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