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Anna Stepanovna Politkovskaja
giornalista russa / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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Anna Stepanovna Politkovskaja, nata Anna Mazepa (in russo А́нна Степа́новна Политко́вская?; New York, 30 agosto 1958 – Mosca, 7 ottobre 2006), è stata una giornalista russa con cittadinanza statunitense[2].
«L'unico dovere di un giornalista è scrivere quello che vede.»
(Anna Politkovskaja[1])
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Particolarmente attiva sul fronte dei diritti umani, Politkovskaja è nota principalmente per i suoi reportage sulla seconda guerra cecena e per le sue aspre critiche contro le forze armate e i governi russi sotto la presidenza di Vladimir Putin, accusati del mancato rispetto dei diritti civili e dello stato di diritto. Il 7 ottobre 2006 è stata assassinata a Mosca mentre stava rincasando. Il suo omicidio produsse una notevole mobilitazione internazionale al fine di chiarire le circostanze della sua uccisione.[3][4][5] Nel giugno 2014 cinque uomini di etnia cecena sono stati condannati al carcere per l'omicidio sebbene non siano stati individuati i mandanti.[6]