Andrea Franchi
vescovo e beato cattolico italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Andrea Franchi (Pistoia, 1335 – Pistoia, 26 maggio 1401) è stato un vescovo cattolico italiano. Il suo culto come beato fu approvato da papa Benedetto XV nel 1921.
Beato Andrea Franchi | |
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Ritratto scultoreo del vescovo Andrea Franchi nel suo monumento funebre | |
Religioso e vescovo | |
Nascita | 1335 a Pistoia |
Morte | 26 maggio 1401 a Pistoia |
Venerato da | Chiesa cattolica |
Beatificazione | 23 novembre 1921 a Roma |
Santuario principale | Chiesa di San Domenico |
Ricorrenza | 30 maggio |
Nato a Pistoia, nel 1335 da Ser Francesco Franchi e allo stato attuale delle ricerche non si conosce il nome della madre e delle eventuali sorelle. Si sa invece che aveva tre fratelli: Luca che divenne frate francescano, Simone che fu il continuatore della casata e gonfaloniere, l'ultimo Bartolomeo che fu segretario dei pontefici Urbani VI e Bonifacio IX e ricopri la carica di Proposto della pieve di Santo Stefano a Prato, fondo l'abbazia di Monte Uliveto a Pistoia. Andrea era il secondo genito e l'unica sorella ricordata in un documento si chiamava Piera. La famiglia Franchi apparteneva alla nobiltà pistoiese e si distinse nelle cariche delle magistrature cittadine. aveva casa in via dell'ospizio.Andrea abbracciò la vita religiosa tra i domenicani del convento fiorentino di Santa Maria Novella nel 1348 quando imperversava la peste Nera, e nel 1353 Fra Andrea da Pistoia è ricordato come studente. Fu ordinato sacerdote a Siena nel 1357/58.[1] probabilmente fa la conoscenza dell'allora tredicenne Santa Caterina, i rapporti tra la comunità domenicana e la famiglia Benincasa erano assai stretti. nel 1368 è ne convento di Pistoia e ricopre la carica di sindaco (amministratore), il 25 Luglio del 1369 predica in duomo per la festa di san Jacopo. Fu eletto priore del convento domenicano di Pistoia nel 1370. E nel 1371 fu poi a capo delle convento domenicano di San Romano a Lucca, scaduto il priorato in quel convento nel 1373 fece ritorno per pochi mesi a Pistoia e sul finire di quel'anno inviato come superiore al convento di San Domenico a Orvieto.[2] Nel 1376 è di nuovo a Pistoia. Fu a capo della compagnia dei Magi, detta anche dei Battuti o dei Disciplinati di San Domenico, un'antica confraternita esistente nella chiesa di San Domenico a Pistoia. Nel 1381 il vescovo di Pistoia, l'eremitano Giovanni Vivenzi fu trasferito alla sede vescovile di Cervia e Andrea Franchi fu chiamato a succedergli come vescovo di Pistoia.[2] Fu molto attivo e zelante e organizzo una visita pastorale per conoscere lo stato della diocesi. Promosse numerose iniziative a favore dei poveri e aprì una farmacia al piano terra del palazzo vescovile detta dei Ferri; approvò e promosse il movimento penitenziale dei Bianchi per la pacificazione delle fazioni in lotta (Panciatichi e i Cancellieri).[2]
Ammalatosi gravemente, lasciò il governo della diocesi nel 1400 e il 26 maggio del 1401 morì nel convento di san Domenico dove si era ritirato. Fu sepolto nella chiesa di San Domenico a Pistoia.[3] Gli era succeduto sulla cattedra di Pistoia il 30 Maggio del 1400 il nipote Matteo Diamanti.
Nel 1613 si procedette all'esumazione del corpo e alla ricognizione delle reliquie, in quell'occasione si avviò il lungo processo di beatificazione.[3] Il suo culto fu confermato da papa Benedetto XV il 23 novembre 1921.[4]
Il suo elogio si legge nel Martirologio romano al 26 maggio.[5]
La memoria liturgica si celebra il 30 maggio.[6]
Un progetto di biomedicina per lo studio dei suoi resti è stato approvato nel 2022.[7][8][9]
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