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film del 2015 diretto da Michael Polish Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Amnesiac è un film del 2015 diretto da Michael Polish, con protagonisti Wes Bentley e Kate Bosworth.
Amnesiac | |
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Kate Bosworth e Wes Bentley in una scena del film | |
Titolo originale | Amnesiac |
Lingua originale | Inglese |
Paese di produzione | Stati Uniti d'America |
Anno | 2015 |
Durata | 90 min |
Rapporto | 2,39:1 |
Genere | thriller, orrore |
Regia | Michael Polish |
Sceneggiatura | Amy Kolquist, Mike Le |
Produttore | Richard Halpern |
Produttore esecutivo | Jacob Pechenik, David Gendron, Eric Brenner, Gary Becker, Adam Moryto, Aleks de Carvalho, Michael Kay, Jeff Rice, Sydney Holland, Erik Fleming, Alan Pao, Corey Large, Grant Guthrie, Kate Bosworth, Gary Preisler, Larry Guterman |
Casa di produzione | Infra-Red Pictures, Jeff Rice Films, No Mystery Media, Rich Hippie Productions, Wiretap Films |
Fotografia | Jayson Crothers |
Montaggio | Timothy Alverson |
Musiche | Aleks de Carvalho |
Scenografia | Adam Henderson |
Costumi | Lynette Meyer |
Interpreti e personaggi | |
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Un uomo si risveglia steso su un letto accusando una grave perdita di memoria. Accanto si ritrova una donna che dice di essere sua moglie e sembra intenzionata ad accudirlo con amorevoli cure. Tuttavia, l'uomo inizia a sospettare che la donna non sia affatto sua moglie e gli stia raccontando una serie di menzogne, scoprendo presto di essere suo prigioniero.
Negli Stati Uniti il film è stato distribuito in forma limitata nelle sale cinematografiche e su piattaforme di video on demand dal 14 agosto 2015[1].
Il film è stato accolto negativamente dalla critica[2]. Secondo Dennis Harvey di Variety lo stile narrativo risulta insufficiente, con aspetti della trama, tra cui il perché i protagonisti sono immersi in un'ambientazione fuori dal tempo, rimasti irrisolti; il critico ha anche bocciato l'interpretazione di Kate Bosworth[1]. Brian Tallerico di RogerEbert.com l'ha valutato con una stella e mezza su cinque, spiegò come la sceneggiatura non sia stata in grado di offrire abbastanza materiale per un lungometraggio, mentre sarebbe stato più riuscito un corto; secondo Tallerico il film ricade nella voragine tra «il brutale, il divertimento ridicolo e il realismo», senza costruirsi un'accattivante identità che renda adeguatamente interessanti storia e personaggi[3]. John DeFore sul The Hollywood Reporter l'ha presentato come «un film d'ostaggio stravagante e inefficace»[4].
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