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diminuzione della qualità (colore, spessore) e della quantità di capelli o la loro scomparsa Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Si definisce alopecia il processo di diminuzione della qualità (colore, spessore) e della quantità di capelli o la loro scomparsa. Il termine deriva dal greco alópex (ἀλώπηξ = volpe) e vuole indicare un tipo di perdita di capelli a chiazze, come quella della volpe in primavera[1].
Alopecia | |
---|---|
Macchie calve su un uomo | |
Specialità | dermatologia |
Eziologia | ereditarietà genetica, ormone, malattia e invecchiamento |
Classificazione e risorse esterne (EN) | |
ICD-9-CM | 704.09 |
ICD-10 | L65.9 |
MeSH | D000505 |
MedlinePlus | 003246 |
Il nome, tuttavia, potrebbe anche derivare dal fatto che Socrate, nativo del demo di Alopece, ne fosse affetto.
L'etiopatogenesi della malattia resta ancora oggi misteriosa. Gli studi e le ricerche avrebbero, comunque, individuato cinque possibili fattori scatenanti:
La scala di Hamilton-Norrwood e la Scala di Ludwig sono utilizzate, rispettivamente per uomo e donna, per valutare il grado di calvizie e la progressione della malattia[2].
Le alopecie possono essere classificate in cicatriziali, suddivise in ereditarie ed acquisite, e non cicatriziali suddivise a loro volta in ereditarie ed acquisite.
Per quanto riguarda le forme non cicatriziali, sono state studiate più di 120 diverse specie di natura prevalentemente genetica. Possono manifestarsi sia in maniera isolata che con interessamento ad altri organi.
Fra le più comuni si ritrovano:
Le tipologie di questa forma sono molte ma non sufficientemente studiate nella letteratura medica per via della loro rarità.
Vi sono alcune forme derivate da un'altra patologia:
Tra le forme cicatriziali, le più comuni sono:
Per quanto riguarda le forme cicatrizzabili acquisite, spesso la causa è da ricondursi a un evento traumatico o causato da ustioni, anche di origine chimica.
Per quanto riguarda l'alopecia androgenetica, generalmente non si presenta con un considerevole aumento del numero dei capelli che cadono e, anzi, molti soggetti diventano calvi perdendo pochissimi capelli al giorno. Il primo segno dell'avvento è l'assottigliamento progressivo dello stelo, inizialmente non apprezzabile a occhio nudo, poi invece sempre più palese.
La perdita avviene con maggiore incidenza negli uomini (80% dei maschi), ma anche nelle donne (35% in età fertile e 50% di quelle in menopausa). Nei maschi i primi segni si presentano nei cosiddetti golfi o anse frontali (impropriamente definite stempiature) per poi colpire anche la zona apicale della testa. In seguito il fenomeno si trasferisce anche nell'area centrale "collegando" fronte e nuca. Nelle donne è più frequente invece uno sfoltimento della zona centrale, mentre almeno inizialmente, la zona frontale è meno interessata.[3]
Oltre alla perdita dei capelli, raramente si mostrano altri sintomi associati quali bruciore e prurito.
Si mostra inizialmente alle tempie o in alternativa al vertice, da qui inizia progressivamente a diffondersi fino ad una quasi totale calvizie (o totale, dipende anche dalle varie forme). Nelle donne, invece, l'origine la si ritrova nelle regioni frontali, parietali e coronali ma è meno aggressiva della forma maschile, porta infatti più che altro ad un diradamento dei capelli.[4]
Oltre alla perdita dei capelli, negli uomini si verifica spesso un aumento del numero e dimensioni dei peli in altre parti del corpo, facendo ipotizzare che l'alopecia sìa legata anche a una variazione dei livelli di testosterone.
Nella cute, l'enzima 5-alpha reduttasi è il principale recettore del testosterone, trasformato in DHT, il quale riduce i follicoli piliferi irrigidendo il cuoio capelluto e impedendo il normale flusso di sangue. Per arrestare questo meccanismo, si cerca di limitare i fattori che causano una cattiva ossigenazione del sangue, come carenze di ferro alimentare nella sintesi dell'emoglobina, e si applicano localmente sostanze vasodilatatori in grado di riossigenare il cuoio capelluto, dette rubefacenti. Queste sostanze causano un arrossamento locale e momentaneo del derma sotto i capelli e sono: peperoncino, mentolo, canfora, cannella, la jaborandi, ginepro, arnica e rosmarino. Per non irritare la pelle, si applicano per brevi periodi alla radice del capello.
Un'altra categoria di rimedi sono gli inibitori ormonali dell'Enzima 5, contenuti in vari farmaci oppure in piante naturali quali il Pygenum africanum e la serenoa repens.
Essendo il capello formato da cheratina e melanina, entrambe proteine solide, le carenze alimentari giocano un ruolo importante nella comparsa di capelli meno resistenti e nella loro caduta.
Rimedi efficaci contro l’alopecia sono i trattamenti locali che permettono di:
Bisogna ricordare, infatti, che rimedi efficaci all’alopecia possono essere predisposti solo se i follicoli dei capelli non si sono già atrofizzati. Perciò:
Ad eccezione dei casi di esclusiva competenza medica, per contrastare l’alopecia e la caduta capelli si può intervenire con queste tecniche combinabili a seconda dei casi:
Uso di prodotti igienici, fiale e lozioni anticaduta, in grado di arginare i sintomi esteriori dell'alopecia. Si tratta di rimedi mirati a contenere i fattori che causano la caduta di capelli o contribuiscono ad accelerare la “morte” dei follicoli piliferi;
I trattamenti laser sono un rimedio efficace soprattutto se utilizzati in combinazione con i trattamenti tricologici. Nel trattamento dell’alopecia permettono di stimolare l’attività follicolare favorendo la ricrescita dei capelli.
È un rimedio estremo a cui si ricorre nei casi di alopecia cicatriziale dove i follicoli non possono più essere “risvegliati”. Non è una cura, ma una soluzione alternativa per chi, essendo ormai “fuori tempo massimo”, vuole comunque ottenere l’infoltimento dei capelli. Per queste persone l’auto-trapianto con tecnica FUE rappresenta l’ultima risorsa contro l’alopecia.
Nel giugno 2022 la Food and Drug Administration (Fda) ha approvato negli Stati Uniti il Baricitinib come farmaco anti-alopecia con risultati pubblicati sul New England Journal of Medicine[5][6][7][8][9].
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