Alluvione della Cina del 1931
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L'alluvione della Cina del 1931, o alluvione del fiume Yangtze-Huai del 1931, fu una serie di devastanti inondazioni avvenute nella Repubblica Cinese tra il giugno e il novembre del 1931, colpendo città importanti come Wuhan e Nanchino e culminando con la rottura degli argini del lago Gaoyou il 25 agosto 1931.
Alluvione della Cina del 1931 | |
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Ultimo piano del municipio di Hankou, unica parte della città a non essere stata sommersa dall'alluvione | |
Data | luglio-novembre 1931 |
Stato | Cina |
Coordinate | 30°34′52.32″N 114°16′22.8″E30°34′52.32″N, 114°16′22.8″E |
Conseguenze | |
Morti | 145 000 (stime ufficiali) 4 000 000 (secondo i media occidentali)[1] |
Le stime sul numero di vittime variano ampiamente. Un'indagine sul campo dell'Università di Nanchino guidata dal professor John Lossing Buck, condotta subito dopo l'alluvione, ha rilevato che "150.000 persone sono annegate e questo numero rappresenta meno di un quarto di tutte le vittime occorse durante i primi 100 giorni dell'alluvione".[2][3] Il rapporto ufficiale consta 140.000 annegati[4] e afferma che "2 milioni di persone sono morte durante l'alluvione, annegate o morte per mancanza di cibo".[5][6] Un'epidemia di colera, avvenuta l'anno successivo a partire dal maggio 1932, registrò ufficialmente 31.974 morti e 100.666 casi.[7][8] Una stima, resa pubblica dai media popolari e più realistica di quelle rilasciate dal governo cinese, attesta le vittime tra i 3,7 e 4 milioni di unità, rendendo questo evento "il disastro naturale più devastante in termini di perdite umane della storia".[1]