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L'alleanza asburgico-persiana (in persiano اتحاد ایران-هابسبورگ) nota anche come alleanza asburgico-safavide (اتحاد صفوی-هابسبورگ) fu il tentativo di un'alleanza, che in una certa misura fu raggiunta, nel XVI secolo tra l'Impero asburgico e la Persia safavide contro l'Impero ottomano.[1]
Durante il regno dello scià persiano Ismail, avvennero scambi tra il sovrano e Carlo V e Ludovico II d'Ungheria in vista di un'alleanza contro i turchi ottomani.[2] Carlo, allora re di Spagna come Carlo I, inviò un emissario per proporre un'alleanza allo Scià di Persia tra il 1516 e il 1519. Sempre nel 1516 Ludovico II inviò un frate maronita di nome Petrus de Monte Libano con la medesima missione.[2][3][4]
La risposta a queste lettere non è stata conservata, ma nel 1523 Shah Ismail inviò una lettera in latino offrendo a Carlo V di coordinare le operazioni militari contro il comune nemico ottomano,[2] utilizzando nuovamente Petrus de Monte Libano come emissario.[5] Gli emissari visitarono Carlo V a Burgos nel marzo 1524 "per chiedere un'alleanza contro i turchi".[6] Da questi primi scambi tuttavia non sembra essere uscito nulla di concreto.[7] Carlo accettò l'alleanza in linea di principio, ma la morte di Shah Ismail nel 1524 invalidò di fatto l'accordo.[5]
Il 18 febbraio 1529, Carlo V, profondamente allarmato dalla progressione ottomana verso Vienna, inviò nuovamente una lettera da Toledo a Shah Ismail, morto nel 1524 e sostituito da Shah Tahmasp, chiedendo un diversivo militare.[2][7][8] Il suo ambasciatore presso lo Scià era il cavaliere di San Giovanni de Balbi, e fu stipulata un'alleanza con l'obiettivo di sferrare un attacco all'Impero ottomano a ovest e ad est entro l'anno successivo.[5][8][9] Anche Tahmasp rispose esprimendo la sua amicizia all'Imperatore.[7] Fu quindi presa la decisione di attaccare l'Impero ottomano su entrambi i fronti,[10] ma Balbi impiegò più di un anno per tornare nell'Impero persiano, dove a quel punto la situazione era cambiata, poiché la Persia fu costretta a fare pace con l'Impero ottomano a causa di un'insurrezione degli shaybanidi uzbeki.[5]
Grossomodo nello stesso periodo furono inviati in Persia anche gli emissari dal re Ferdinando d'Austria (e fratello di Carlo V), nelle persone di Pietro da Negro e Simon de Lillis, ma senza successo.[5] Altre legazioni furono inviate nel 1532 e nel 1533.[5] Tuttavia questi scambi furono di fatto seguiti dalla lunga guerra ottomano-safavide (1532-1555).[11] Nel momento in cui gli ottomani lanciavano una campagna europea, sarebbero stati attaccati dai persiani alla frontiera orientale, costringendo Solimano a tornare rapidamente nella sua capitale.[12]
Nel frattempo, il re Francesco I di Francia, nemico degli Asburgo, e Solimano il Magnifico stavano portando avanti un'alleanza franco-ottomana, formalizzata nel 1536, che avrebbe controbilanciato la minaccia asburgica. Nel 1547, quando Solimano attaccò la Persia, la Francia gli inviò l'ambasciatore Gabriel de Luetz per accompagnarlo nella sua campagna.[2] Gabriel de Luetz fu in grado di dare consigli militari decisivi a Solimano, come quando consigliò sul posizionamento dell'artiglieria durante l'assedio di Van.[2]
I persiani entrarono apertamente in conflitto con l'Impero ottomano in cinque occasioni durante le guerre ottomano-persiane, indebolendo considerevolmente l'Impero ottomano ogni volta e aprendo di fatto un secondo fronte quando l'Impero ottomano era in conflitto in Europa, con gioia dell'Europa asburgica. Fu un grande sollievo per gli Asburgo e apparve come la realizzazione del vecchio stratagemma dell'alleanza asburgico-persiana.[7]
Dopo un periodo di difficoltà in Persia, i contatti tra Austria e Persia ripresero nel 1593 quando l'imperatore Rodolfo II inviò da Praga un messaggio a Shah ʿAbbās tramite il ministro persiano a Mosca.[5] Ulteriori tentativi verso un'alleanza furono intrapresi anche dall'avventuriero inglese Anthony Sherley in qualità di intermediario.[5] Numerosi sforzi diplomatici simili in chiave anti-ottomana continuarono nel XVII secolo, in particolare con l'ambasciata persiana in Europa (1599-1602) e l'ambasciata persiana in Europa (1609-1615).
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