Aleksej Grigor'evič Orlov-Česmenskij
militare e politico russo / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
Caro Wikiwand AI, Facciamo breve rispondendo semplicemente a queste domande chiave:
Puoi elencare i principali fatti e statistiche su Alexei Orlov?
Riassumi questo articolo per un bambino di 10 anni
Aleksej Grigor'evič Orlov-Česmenskij, nato Aleksej Grigor'evič Orlov (Lyutkino, 24 settembre 1737 – Mosca, 24 dicembre 1807), generale, ammiraglio e uomo politico russo, era figlio di Grigorij Ivanovič e fratello di Grigorij Grigor'evič e Vladimir Grigor'evič.
Aleksej Grigor'evič Orlov-Česmenskij | |
---|---|
Ritratto di Aleksej Grigor'evič Orlov-Česmenskij | |
Nascita | Lyutkino, 24 settembre 1737 |
Morte | Mosca, 24 dicembre 1807 |
Dati militari | |
Paese servito | Russia |
Forza armata | Esercito imperiale russo Flotta Imperiale russa |
Anni di servizio | 1762-1808 |
Grado | Generale in capo Ammiraglio |
Guerre | Guerra dei Sette anni Guerra russo-turca (1768-1774) Guerre napoleoniche |
Battaglie | Battaglia di Zorndorf Battaglia di Cesme |
fonti citate nel corpo del testo | |
voci di militari presenti su Wikipedia | |
Dotato di una prestanza fisica eccezionale e di un aspetto imponente, ebbe un ruolo audace e preminente, con i suoi fratelli, nel colpo di Stato del 1762. Egli prelevò Caterina dalla corte di Pietro III, la fece proclamare zarina e pochi mesi dopo strozzò con le sue stesse mani il detronizzato Pietro presso Ropscha, il che gli procurò il titolo di conte e quindi la nomina a Luogotenente generale e nel 1764 anche a Presidente della Cancelleria tutelare.
Nel 1768 fu nominato Ammiraglio della Flotta Imperiale russa, al comando della quale inflisse alla flotta turca, durante la Guerra russo-turca (1768-1774), una cocente sconfitta presso Çeşme (2 luglio 1770).[1] Al termine della guerra riprese il suo ruolo di Comandante supremo e ricevette significativi riconoscimenti morali e materiali, fra i quali il titolo di principe.
Salito al trono lo zar Paolo I, quest'ultimo volle vendicarsi dei due assassini del padre Pietro rimasti ancora in vita, Orlov e Bariatinskj, costringendoli a traslare personalmente e solennemente le spoglie dello zar e quindi li inviò in esilio. Aleksej si trasferì in Germania e rientrò in Russia solo dopo la morte dello zar Paolo I, stabilendosi a Mosca.