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Ahmad al-Inglizi
architetto e rinnegato inglese convertito all'islam / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
Aḥmad al-Injlīzī (in arabo أحمد الإنجليزي?) ovvero "Aḥmad l'inglese", detto anche Aḥmad al-ʿIlj (in arabo أحمدالعلج?, ossia "Aḥmad l'infedele") (... – ...; fl. XVIII secolo) è stato un rinnegato inglese convertito all'islam. Fu un architetto che lavorò per conto del sultano alawita del Marocco Muḥammad III nella seconda metà del XVIII secolo.
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Dopo la sua conversione all'islam, inizialmente si unì ai corsari barbareschi di Salé.[2]
Quando il sultano Muḥammad III salì al trono vide che la città portuale di Salé era caduta in declino a seguito del terremoto di Lisbona del 1755. Al contempo volle punire la città di Agadir togliendole i privilegi commerciali, visto che la regione di Sous era spesso incline alla ribellione contro il potere centrale. Decise quindi di edificare una nuova città portuale e farla diventare il centro principale del commercio con l'estero: Essaouira. Per edificare la nuova città il sultano scelse le rovine dell'antico possedimento portoghese di Mogador. Aḥmad al-Injlīzī è noto per aver fortificato la città di Essaouira (in particolare l'entrata del porto), anticipando l'architetto francese Théodore Cornut che progettò per conto del sultano gran parte della città, la Kasbah e i quartieri reali.[3]
A Rabat, Aḥmad restaurò le mura della città e la vecchia moschea del complesso fortificato, detto Kasba degli Oudaïa, risalente al XII secolo.[4] A Rabāṭ inoltre rafforzò le fortificazioni con la costruzione di nuove strutture, come il Burj Sirat su cui sorge il Faro di Rabat, la fortezza detta Sqala e il Burj al-Dār (Torre della struttura), tutte strutture atte ad assicurare la difesa della costa.[5]