Loading AI tools
specie di uccello Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
La civetta capogrosso (Aegolius funereus (Linnaeus, 1758)), detta anche gufo boreale, è un uccello rapace notturno della famiglia degli Strigidi.[2]
Civetta capogrosso | |
---|---|
Aegolius funereus | |
Stato di conservazione | |
Rischio minimo[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Sottoregno | Eumetazoa |
Superphylum | Deuterostomia |
Phylum | Chordata |
Subphylum | Vertebrata |
Superclasse | Tetrapoda |
Classe | Aves |
Ordine | Strigiformes |
Famiglia | Strigidae |
Sottofamiglia | Surniinae |
Genere | Aegolius |
Specie | A. funereus |
Nomenclatura binomiale | |
Aegolius funereus (Linnaeus, 1758) | |
Sottospecie | |
vedi testo | |
Areale | |
È un rapace notturno di piccole dimensioni con grande testa squadrata priva di ciuffi di penne. Ha forme tozze e compatte con ali arrotondate che raggiungono l'apice della coda nell'animale posato; il capo, grande e squadrato, presenta un netto disco facciale che circonda gli occhi gialli, bordato da un anello di penne brune con fitte macchie bianche a goccia.
Il colorito delle parti inferiori è biancastro con sfumature bruno grigie; le parti superiori sono bruno scure con macchie
bianche, più estese sulle spalle.[senza fonte]
Il giovane, inconfondibile, è bruno scuro con zone bianco crema fra il becco e gli occhi.[senza fonte]
La civetta capogrosso presenta un'evidente asimmetria delle ossa del cranio che determina una differente posizione delle aperture dei due meati uditivi: tale curioso particolare anatomico accentua l'efficacia dell'udito, consentendo una precisa localizzazione delle fonti sonore ed agevolando la cattura delle prede anche in assenza quasi totale di luce.
La civetta capogrosso è assai confidente, non teme l'uomo. L'adulto si affaccia al foro d'ingresso del nido se viene lievemente grattata la corteccia alla base del tronco; tale comportamento è probabilmente volto a prevenire gli attacchi di predatori arboricoli ed in particolare della martora.[senza fonte]
Il canto inconfondibile è composto da una serie di 5-7 note emesse in rapida successione ("ou-ou-ou-ou-ou-ou-ou"); le strofe si ripetono in serie anche molto lunghe e vengono emesse soprattutto nelle ore notturne in inverno e primavera.[senza fonte]
Cattura soprattutto piccoli mammiferi (topi, arvicole, toporagni, gliridi) e uccelli sino alle dimensioni del merlo. Come gli altri rapaci notturni ingoia le prede intere o solo sommariamente dilaniate, rigurgitando in seguito le parti non digerite sotto forma di borre oblunghe. Caccia solitamente nelle ore notturne; specie in inverno e primavera è talvolta possibile scorgerla in attività in pieno giorno.[senza fonte]
Si riproduce in cavità di alberi, quasi sempre rappresentate dai nidi scavati all'interno di grandi tronchi dal picchio nero; la recente espansione di quest'ultima specie, pare abbia favorito la civetta capogrosso in buona parte del suo areale centro-europeo.[senza fonte]
La femmina depone 4-6 uova che cova 26-29 giorni. I piccoli lasciano il nido a un mese di vita e prima di essere in grado di alimentarsi autonomamente; come per gli altri rapaci notturni, è quindi possibile trovare al suolo o su arbusti giovani inetti al volo solo apparentemente abbandonati: durante la notte vengono infatti regolarmente nutriti dai genitori che li localizzano grazie ai loro insistenti richiami.[senza fonte]
La civetta capogrosso si può osservare in Eurasia e in America del Nord[1]; in Italia nidifica sulle Alpi, in habitat boschivi. È una specie tipica della taiga. Caccia soprattutto nei settori di foresta con copertura arborea rada e in prossimità di chiarìe e pascoli.
Sono state descritte 7 sottospecie:[2]
Seamless Wikipedia browsing. On steroids.
Every time you click a link to Wikipedia, Wiktionary or Wikiquote in your browser's search results, it will show the modern Wikiwand interface.
Wikiwand extension is a five stars, simple, with minimum permission required to keep your browsing private, safe and transparent.