Noble milanais adepte des idées libérales, Giuseppe Pecchio travaille dans l'administration financière pendant la période du royaume d'Italie entre 1810 et 1814. Économiste, il collabore à la revue Il Conciliatore en 1818-1819.
Trois mois en Portugal en 1822. Lettre de M. Joseph Pecchio a Lady J. O. traduites de l'italien par Leonard Gallois, Paris, Marchandes de Nouveautés, 1822.
Histoire de l'économie politique en Italie, ou abrégé critique des économistes italiens: Traduite de l'italien par M. Léonard Gallois, A. Levavasseur, Paris, 1830.
Osservazioni Semi-Serie di un Esule sull'Inghilterra (1823)
Journal of Military and Political Events in Spain (1821)
Saggio storico sulla amministrazione finanziaria dell'ex Regno d'Italia dal 1802 al 1814 - L'anno Mille Ottocento Ventisei dell'Inghilterra colle osservazioni (1830) [4]
Sino a qual punto le produzioni scientifiche e letterarie seguano le leggi economiche della produzione in generale. Dissertazione di Giuseppe Pecchio, (1832).
http://www.treccani.it/enciclopedia/pecchio-giuseppe-conte/: Pécchio, Giuseppe, conte. - Economista e patriota (Milano 1785 - Brighton 1835), uditore presso il Consiglio di stato (1810-14) durante il Regno Italico, fu nominato dal governo austriaco deputato della congregazione provinciale di Milano (1819). Collaborò al Conciliatore (1818-19) con articoli su temi di economia pubblica. Avendo aderito (1820-21) alla cospirazione dei Federati, fu costretto a esulare in Spagna, in Portogallo e, infine, in Gran Bretagna.
https://themeatballjournal.com/2015/10/21/un-grande-patriota-risorgimentale-dimenticato-la-storia-di-giuseppe-pecchio/: Giuseppe Pecchio, milanese di nascita, dopo aver studiato tra Como e Pavia (avendo come compagno, tra gli altri, Alessandro Manzoni) entrò giovanissimo nell’amministrazione burocratica del Regno D’Italia. In virtù dei suoi studi di economia, lavorò come assistente presso il Consiglio di Stato per le sessioni delle finanze e dell’interno dal 1810 al 1814, scrivendo anche un saggio storico proprio sull’amministrazione finanziaria di quel periodo, nel quale analizzava le imposte dirette e indirette, le modalità di riscossione, il loro utilizzo nelle spese pubbliche e gli effetti sui contribuenti. Nel 1814, in seguito all’occupazione militare del Regno d’Italia da parte dell’Austria, perse il suo incarico ed entrò nella Congregazione provinciale di Milano, anche se con poteri esclusivamente formali, e vi rimase fino 1821, anno in cui prese parte ai moti rivoluzionari italiani, il fallimento dei quali lo costrinse ad abbandonare per sempre il Paese, al fine di evitare l’arresto e la condanna. Durante l’esilio visitò diversi Stati europei e per ognuno di essi scrisse veri e propri reportage giornalistici ante litteram: tra questi, Sei mesi in Spagna, Tre mesi in Portogallo e le Osservazioni semi-serie di un esule sull’Inghilterra. Proprio l’Inghilterra, che a quel tempo era il motore dell’economia internazionale e il Paese più industrializzato d’Europa, fu per lui come una seconda casa. Qui frequentò i personaggi più in vista della società, insegnò lingua e letteratura italiana presso il collegio di York, scrisse perfino una Storia critica della poesia inglese – a testimoniare il suo affetto per la nazione – e incontrò Filippa Brooksbank, la sua futura moglie, con la quale si trasferì a Brighton, nel sud, fino alla morte, nel 1835.
Irun, le 5 mai 1821.
Aimable Jenny
Vous avez sans doute appris en ce moment comment la liberté Italienne a fait naufrage. Qui sait combien de victimes vont tomber sous le poignard du despotisme!..... Il me semble de voir ce monstre, semblable à Polyphème aveuglé, heurler et s’agiter dans son antre pour immoler quelque holocauste à sa fureur. Heureusement presque tous les Coryphées de la révolution sont hors de danger. Ils doivent leur salut au généreux patriotisme des Génois.
Giuseppe Pecchio può considerarsi il fondatore dell’economia politica risorgimentale. Riprendendo l’eredità di Pietro Custodi, Pecchio popolarizzò il pensiero economico italiano dell’Illuminismo sia in Italia sia in Europa, attualizzandone il significato alla luce delle esigenze del Risorgimento. Lasciò infatti in eredità alle generazioni successive l’idea dell’economia pubblica come «scienza dell’amor patrio».
Voir aussi
Bibliographie
Vita di Ugo Foscolo, London, 1833 (reprint: Utet, Turin, 1915).
Histoire de l'économie politique en Italie, ou, Abrégé critique des économistes italiens: précédé d'une introduction, Classic Reprint, 2018.
Storia critica della poesia inglese, Classic Reprint, 2018.
Michele Lupo Gentile, Giuseppe Pecchio nei moti del '21 e nel suo esilio, Estratto dalla Rivista d'Italia (agosto 1910).