Villa Gina
villa di Borgo Panigale, Bologna / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
Caro Wikiwand AI, Facciamo breve rispondendo semplicemente a queste domande chiave:
Puoi elencare i principali fatti e statistiche su Villa Gina?
Riassumi questo articolo per un bambino di 10 anni
Villa Gina si trova a Borgo Panigale ed è uno dei primi esempi di decorazione in stile Liberty in Bologna.[1] È conosciuta anche come Villa Flora.
Villa Gina | |
---|---|
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Località | Borgo Panigale |
Indirizzo | via S. Agnese, 1 angolo via della Salute |
Coordinate | 44°31′53.71″N 11°16′42.34″E |
Informazioni generali | |
Condizioni | in stato di abbandono |
Costruzione | 1900 |
Realizzazione | |
Architetto | Attilio Muggia |
Committente | Conte Cosimo Pennazzi |
La sua peculiarità è di essere stata la prima costruzione di uso civile con i solai in calcestruzzo armato, realizzata dall'architetto Attilio Muggia (1859-1936) nel 1900 a Bologna e forse l'unica da lui realizzata in stile eclettico, nell'apparato decorativo esterno[2] e con soluzioni moderne per l'epoca, come l'asfalto per impermeabilizzare le terrazze laterali o le originali serrande in lamiera d'acciaio alle finestre[3].
Il committente fu il conte Cosimo Pennazzi, eminente avvocato e amministratore unico della Società Coloniale Cementi, con sede a Alessandria d'Egitto,[4] che volle questa villa di campagna per la moglie Virginia Lisi[5]. La villa sorse in sostituzione di un edificio preesistente.
Nel 1900 e nel 1910, il pittore Antonio Mosca (1870-1951), eseguì lavori di decorazione all'interno della villa, di cui sono testimonianza due bozzetti acquarellati per la decorazione del plafone della camera da letto della contessa Pennazzi, il primo datato 1900 [6], e il secondo del 1910 più aderente al gusto Liberty.
Dopo che i proprietari si furono trasferiti in Egitto, la villa fu adibita a casa di cura col nome di villa Flora[7].
Dismessa in seguito dai proprietari, la Villa subì varie destinazioni d'uso, fino all'attuale stato di degrado e abbandono[8]. Di recente è stato riconosciuto il valore storico-artistico di Villa Gina e delle sue pertinenze[9].