Turcherie
apprezzamento e imitazione dell'arte turco-ottomana da parte di artisti europei tra il XVI e il XVIII secolo / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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Turcherie furono dette, in Europa occidentale, tutte le cose che dal XVI al XVIII secolo divennero di moda ad imitazione dell'arte e della cultura dell'Impero ottomano. Molti paesi dell'Europa occidentale vennero affascinati dalla cultura esotica e relativamente sconosciuta della Turchia, che era il centro dell'Impero ottomano, e all'inizio del periodo l'unico potere a rappresentare una grave minaccia militare per l'Europa. L'Occidente dimostrò un crescente interesse per i prodotti e l'arte turca, tra cui la musica, le arti visive, l'architettura e la scultura. Questo fenomeno di moda divenne più popolare attraverso le rotte commerciali e l'aumento delle relazioni diplomatiche tra gli Ottomani e le nazioni europee, esemplificate dall'alleanza franco-ottomana e dall'ambasciata persiana a Luigi XIV nel 1715. Ambasciatori e commercianti spesso rientravano in patria raccontando di luoghi esotici e portando souvenir delle loro avventure.[3]
Il movimento si rifletté spesso nell'arte del periodo. Musica, pittura, architettura e artefatti vennero spesso ispirati dagli stili e metodi turchi e ottomani. I dipinti in particolare, rappresentavano gli ottomani con colori brillanti e contrastati, proponendo le loro interessanti peculiarità e la natura esotica.[4]