Tarocchi di Marsiglia
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I tarocchi di Marsiglia (tarot de Marseille) o tarocchi marsigliesi sono probabilmente derivati dai Tarocchi prodotti agl'inizi del Settecento da Jean Dodal a Lione e da Pierre Madenié a Digione, a loro volta derivati da mazzi prodotti a Parigi da vari stampatori nel corso del Seicento, come Jacques Vieville e Jean Noblet.
Il più antico Tarocco stampato a Marsiglia sembra essere quello di François Chosson, risalente al 1735. Quel modello fu presto imitato da numerosi altri stampatori e nella seconda metà del Settecento divenne uno "standard" da cui sono derivati molti altri mazzi di Tarocchi.
Stando agli storici più accreditati, i Tarocchi furono inventati nell'Italia settentrionale agl'inizi del XV secolo e introdotti in Francia durante il periodo di dominazione francese del Ducato di Milano alla fine di quello stesso secolo. Dalla Francia meridionale si diffusero a Parigi, poi nelle regioni orientali della Francia, in Svizzera e da qui verso in Germania e Austria.
Qualcuno ha ipotizzato che "il gioco fu reintrodotto nell'Italia settentrionale, dopo che si era praticamente estinto" [1], ma la cosa è più complessa. In realtà, nell'Italia settentrionale il gioco dei Tarocchi è rimasto costantemente in uso dalla prima metà del Quattrocento sino ad oggi, sebbene nel corso del Novecento sia progressivamente caduto in disuso perché soppiantato da altri giochi di carte.
Fu solo nel corso del Settecento che lo stile dei Tarocchi cosiddetti "marsigliesi" influenzò i produttori di Tarocchi italiani. Questo avvenne a causa della crisi economica che colpì la Lombardia e il Piemonte nel corso del Seicento. In quell'epoca diventò più conveniente comprare Tarocchi dalla Francia. Poi, agl'inizi del Settecento, i Savoia accolsero fabbricanti francesi nei loro territori per avviare una produzione locale, e naturalmente quei fabbricanti portarono con sé i propri modelli. Da qui nacque la tendenza, fra gli stampatori italiani, a produrre anche, ma non solo, Tarocchi in stile marsigliese. [2]
Lo stile dei Tarocchi marsigliesi si impose come standard per i Tarocchi francesi, svizzeri e piemontesi intorno alla metà del XVIII secolo, ma l'uso del nome Tarot de Marseille risale al secolo seguente. Fu lo storico Romain Merlin a coniare questo termine nel 1855. Poi, negli anni trenta del XX secolo, Paul Marteau direttore della fabbrica di carte da gioco Grimaud, usò questo nome per un Tarocco pubblicato da Nicholas Conver a Marsiglia nel 1760; per supportare la vendita di quel mazzo, Marteau pubblicò un libro, Le Tarot de Marseille (Parigi, 1949), dove sintetizzava i significati divinatori tramandati dagli esoteristi francesi del primo Novecento [3] [4]