Set-aside
regime agronomico che incentivava l'incolto dei terreni, adottato in passato nell'ambito della Politica agricola comune della CEE / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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Il set-aside (in inglese, letteralmente, mettere da parte) è stato un regime agronomico adottato nell'ambito della politica agricola comune. Introdotto dall'Unione europea nel 1988 (Regolamento CEE 1272/88), consisteva nel ritiro dalla produzione di una determinata quota della superficie agraria utilizzata: questa doveva essere lasciata a riposo per periodi più o meno lunghi (anche fino a 20 anni). La pratica agronomica era ispirata dalla necessità di controllare la sovrapproduzione di cereali, e di altri seminativi, al fine di evitare gli effetti depressivi sui prezzi agricoli.
La scelta di destinare porzioni di terreno al set-aside era incentivata dalla politica agricola comune (PAC), che prevedeva la corresponsione di un contributo economico al proprietario del fondo.
Nata, in principio, quale politica di intervento sui prezzi di mercato dei seminativi, la pratica del set-aside è risultata di interesse anche per alcuni positivi effetti che, a certe condizioni, è in grado di irradiare sulla qualità ecologica e la biodiversità dei paesaggi agrari.
Le possibilità di impiegare terreni marginali in colture a set-aside è stata studiata come una fonte per ottenere combustibile organico da avviare alla produzione di energie rinnovabili mediante combustione in centrali a biomassa, senza sottrarre suoli di pregio alla produzione agraria[1].