Scipionyx samniticus
genere di dinosauri teropodi del Cretaceo inferiore / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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Scipionyx (il cui nome significa "artiglio di Scipione")[1][2] è un genere estinto di dinosauro teropode vissuto nel piano Albiano del Cretaceo inferiore, circa 113 milioni di anni fa, in Italia.
Scipionyx | |
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Esemplare fossile, al Museo Civico di Storia Naturale di Milano | |
Stato di conservazione | |
Fossile | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Superordine | Dinosauria |
Ordine | Saurischia |
Sottordine | Theropoda |
Famiglia | † Compsognathidae? |
Genere | † Scipionyx dal Sasso & Signore, 1998 |
Nomenclatura binomiale | |
† Scipionyx samniticus dal Sasso & Signore, 1998 |
Il genere contiene una singola specie, S. samniticus, nota da un singolo fossile, scoperto nel 1980 da un paleontologo dilettante e portato all'attenzione della scienza nel 1993, per poi essere descritta e nominata nel 1998.
La scoperta di questo esemplare ha avuto un notevole impatto nella paleontologia per diversi motivi: Scipionyx rappresentava il primo dinosauro ritrovato sul suolo italiano, inoltre il suo stato di preservazione è tale da conservare vaste aree di tessuti molli pietrificati e organi interni come muscoli e intestino. L'esemplare mostra diversi dettagli degli organi interni, persino la struttura interna di alcune cellule muscolari e ossee. Data la sua importanza nella comprensione dell'anatomia dei dinosauri, l'esemplare è stato ampiamente studiato, ed è stato soprannominato "Ciro" dalla stampa popolare italiana, che ne ha ampiamente pubblicizzato il ritrovamento.
L'esemplare rappresenta un individuo molto giovane lungo solo mezzo metro e, forse, di appena tre giorni di vita. La sua taglia da adulto è sconosciuta. Scipionyx era un predatore bipede, che bilanciava il corpo grazie alla lunga coda. Il suo corpo era probabilmente ricoperto da piume primitive, sebbene queste non si siano conservate nell'esemplare che manca di qualsiasi tegumento esterno.
Nelle viscere dell'esemplare sono ancora presenti gli ultimi pasti semidigeriti dell'animale, indicando che Scipionyx si nutriva di lucertole e pesci. Forse questi erano stati dati in pasto al giovane dai suoi genitori. Diversi scienziati hanno cercato di apprendere dalla posizione degli organi interni come l'animale respirava, ma le loro conclusioni si sono spesso trovate in disaccordo.
La classificazione di Scipionyx è alquanto incerta, in quanto l'animale rappresenta un individuo troppo giovane per poter indicare con precisione a quale clade appartenesse. La maggior parte dei paleontologi lo classifica come membro di Compsognathidae, una famiglia di piccoli celurosauri. Tuttavia, il paleontologo italiano Andrea Cau ha proposto che Scipionyx possa rappresentare un giovane Carcharodontosauridae, una famiglia di grandi carnosauri.