Sacra di San Michele
antica abbazia collocata all'imbocco della valle di Susa e simbolo del Piemonte / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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La Sacra di San Michele, o più propriamente abbazia di San Michele della Chiusa, localmente chiamata anche Sagra di San Michele[2], è un complesso architettonico arroccato sulla vetta del monte Pirchiriano, all'imbocco della val di Susa, nella Città metropolitana di Torino, in Piemonte, nei territori dei comuni di Sant'Ambrogio di Torino e di Chiusa di San Michele, poco sopra la borgata San Pietro.
Sacra (o Sagra) di San Michele Abbazia di San Michele della Chiusa | |
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La Sacra di San Michele avvolta dalle nubi, sulla vetta del monte Pirchiriano[1] | |
Stato | Italia |
Regione | Piemonte |
Località | Sant'Ambrogio di Torino |
Indirizzo | Via alla Sacra, Via alla Sacra, 14, - Sant'Ambrogio di Torino, Via alla Sacra 14, 10057 Sant'ambrogio di Torino e Via Alla Sacra 14, 10057 Sant'Ambrogio di Torino |
Coordinate | 45°05′52.03″N 7°20′35.82″E |
Religione | cattolica di rito romano |
Titolare | Arcangelo Michele |
Ordine | Rosminiani |
Diocesi | Susa |
Consacrazione | 1255 |
Fondatore | Hugon di Montboissier |
Stile architettonico | architettura romanica e gotica |
Inizio costruzione | X-XI secolo |
Completamento | XIII secolo |
Sito web | www.sacradisanmichele.com |
Collocata su un imponente basamento di 26 metri a 960 metri di altitudine s.l.m[3], affacciandosi dalla cima del monte Pirchiriano sul confine fra le Alpi Cozie e la Pianura Padana, è il monumento simbolo del Piemonte[4][5] e una delle più eminenti architetture religiose di questo territorio alpino, appartenente alla diocesi di Susa, prima tappa in territorio italiano della via Francigena[6][7].
Dal XII al XV secolo visse il periodo del suo massimo splendore storico, divenendo uno dei principali centri della spiritualità benedettina in Italia. Nel XIX secolo vi fu insediata la congregazione dei padri rosminiani[8]. Nel 2015, il sito è stato uno dei vincitori del concorso fotografico mondiale Wiki Loves Monuments[9]. Nel 2016 il museo del complesso monumentale abbaziale è stato visitato da oltre 100 000 persone[10].
Nella notte del 24 gennaio 2018, il Monastero Vecchio della Sacra ha subito ingenti danni a seguito di un incendio divampato sul tetto[11], senza impattare la parte architettonicamente più rilevante, che necessita di importanti restauri[12]. Lo scenario monastico ha largamente ispirato il romanzo storico di Umberto Eco Il nome della rosa.[13][14]