Neoclassicismo francese
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Il neoclassicismo in Francia fu lo stile dominante in architettura, pittura e scultura tra il 1760 ed il 1830. Nella patria del barocco e del rococò, il neoclassicismo si sviluppò come una sorta di reazione agli eccessi di questi stili per favorire una maggiore sobrietà di linee e forme che, soprattutto nell'architettura, si espresse con colonne che riprendevano i modelli greci e romani antichi. Nell'ambito della pittura venne favorito il tema dell'eroismo e del sacrificio, sempre riferito ai tempi degli antichi greci e romani. Prime tracce del neoclassicismo in Francia si ritrovano già alla fine del regno di Luigi XV, ma divennero dominanti durante il regno di Luigi XVI per poi proseguire durante il periodo della Rivoluzione Francese, del Direttorio e del regno di Napoleone Bonaparte oltre che nella Restaurazione borbonica e sino al 1830 quando venne gradualmente rimpiazzato dal romanticismo e dall'eclettismo.[1]
Tra gli architetti francesi più noti in questo periodo citiamo Ange-Jacques Gabriel (1698-1782), Jacques-Germain Soufflot (1713–1780), Claude-Nicolas Ledoux (1736-1806) e Jean-François Chalgrin (1739-1811); pittori come Jacques-Louis David (1748-1825) ed il suo allievo, Jean-Auguste-Dominique Ingres (1780-1867), dominarono la scena nei medesimi anni.