Leopoldo Cassese
storico e archivista italiano (1901-1960) / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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Leopoldo Cassese (Atripalda, 20 gennaio 1901[1] – Roma, 3 aprile 1960) è stato uno storico e archivista italiano.
Fu direttore degli Archivi di Stato dell'Aquila e di Salerno e docente di Archivistica all'Università di Napoli e all'Università di Roma.
La sua attività sul campo, prima da archivista e storico e, in seguito, anche da docente universitario, ne fece un precursore del rinnovamento della ricerca storica e documentaria del Meridione d'Italia, un filone che, nelle parole di Gabriele De Rosa, riceverà da lui, «appassionato e severo studioso dei problemi politici e sociali del Sud»[2] «fermenti e [...] sollecitazioni storiografiche»[2] raccogliendo da Cassese
«[...] una lezione [...] che è alle origini di buona parte degli interessi storiografici dell'ultima generazione di meridionalisti, quella che ha lavorato e continua a lavorare sulle strutture economiche e sociali del Mezzogiorno, quella che ha arricchito le fonti per la ricerca di una storia del Sud riuscendo a far parlare catasti onciari, atti notarili e registri parrocchiali»
È considerato un precursore degli studi e delle ricerche sulle fonti e sulla storia del movimento di lotta contadina del Mezzogiorno d'Italia fra Ottocento e Novecento.[4][5]
Sono suoi figli i giuristi Sabino e Antonio Cassese.