Koinè
dialetto comune della lingua greca antica, scritto e parlato durante il periodo ellenistico (circa IV secolo a.C. - IV secolo d.C.) / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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La koinè (κοινὴ διάλεκτος "lingua comune", κοινὴ ἑλληνική "[lingua] greca comune") è un antico dialetto greco e forma la terza tappa della storia della lingua greca. È conosciuto anche come greco alessandrino o greco ellenistico (perché è stata la lingua del periodo ellenistico nella storia greca, caratterizzato dall'espansione della civiltà greca ad opera di Alessandro Magno, che portò questa lingua nei territori conquistati), comune (traduzione di κοινή; è "comune" perché si tratta della prima forma di greco indifferenziata, contrapposta alla frammentazione dialettale che ha caratterizzato il greco fino all'età classica) o ancora, a causa del suo utilizzo per la redazione dei primi testi cristiani, greco del Nuovo Testamento, greco biblico o greco patristico. Dalla koinè hanno avuto origine il greco moderno e le sue relative varianti dialettali (tranne il dialetto zaconico, erede dell'antico dialetto dorico)[1].
Storia della lingua greca (vedi anche: Lineare B, alfabeto greco) |
Substrato preellenico
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Proto-greco
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Miceneo (1600–1100 a.C. circa)
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Lingua omerica Greco antico (800–330 a.C. circa) dialetti: eolico, arcado-cipriota, attico-ionico, dorico, nord-occidentale (eleo), locrese, panfilio, siceliota |
Koinè greca (330 a.C.–330 circa) varianti: greco giudaico |
Greco bizantino (330–1453)
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Greco moderno (dal 1453) questione della lingua greca (demotico e katharévousa) dialetti del demotico: cappadocico, cretese, cipriota, greco di Cargese, ievanico, italiota (grecanico, grico), pontico, zaconico, greco mariupolitano
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Secondo alcuni la koinè greca era una lingua mista[2].