Julija Tymošenko
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Julija Volodymyrivna Tymošenko, nata Hrihjan (in ucraino Юлія Володимирівна Тимошенко?; Dnipropetrovs'k, 27 novembre 1960), è una politica e imprenditrice ucraina.
Julija Tymošenko Юлія Тимошенко | |
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Tymošenko nel 2018 | |
Primo ministro dell'Ucraina | |
Durata mandato | 18 dicembre 2007 – 3 marzo 2010 |
Presidente | Viktor Juščenko Viktor Janukovyč |
Predecessore | Jurij Jechanurov |
Successore | Oleksandr Turčynov |
Durata mandato | 24 gennaio 2005 – 8 settembre 2005 |
Presidente | Viktor Juščenko |
Predecessore | Mykola Azarov |
Successore | Viktor Janukovyč |
Vice primo ministro per i combustibili e l'energia | |
Durata mandato | 30 dicembre 1999 – 19 gennaio 2001 |
Capo del governo | Viktor Juščenko |
Membro della Verchovna Rada | |
Durata mandato | 16 gennaio 1997 – 12 maggio 1998 |
Legislatura | II |
Gruppo parlamentare | Centro Costituzionale |
Durata mandato | 12 maggio 1998 – 2 marzo 2000 |
Legislatura | III |
Gruppo parlamentare | Hromada |
Durata mandato | 14 maggio 2002 – 19 dicembre 2007 |
Legislatura | IV, V, VI |
Gruppo parlamentare | Blocco Julija Tymošenko |
In carica | |
Inizio mandato | 27 novembre 2014 |
Legislatura | VIII, IX |
Gruppo parlamentare | Patria |
Incarichi parlamentari | |
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Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Partito politico | Comunità (1997-1999) Patria (dal 1999) |
Titolo di studio | Candidato in scienze economiche |
Università | Università Nazionale Mineraria Università Nazionale Oles' Hončar di Dnipro |
Firma |
Imprenditrice di grande successo nel settore energetico, tanto da essere definita "principessa del gas"[1], entrò in politica nel 1996 con l'elezione alla Verchovna Rada, alla quale fu rieletta nel 1998, nel 2002, nel 2007, nel 2014 e nel 2019. Inizialmente indipendente si unì nel 1997 al partito Hromada fondando poi nel 1999 il partito Patria, del quale è leader da allora; dal 2001 al 2012 ha guidato anche la coalizione Blocco Julija Tymošenko. Vice primo ministro con deleghe ai combustibili e all'energia nel governo Juščenko, divenne nel 2004 una delle principali leader della rivoluzione arancione, tanto da essere accostata alla figura di Giovanna d'Arco.[2] Fu poi Primo ministro nel 2005 e nuovamente dal 2007 al 2010 sotto la Presidenza di Viktor Juščenko, divenendo la prima donna a ricoprire tale incarico nella storia del paese; successivamente si candidò alle elezioni presidenziali del 2010, venendo sconfitta al ballottaggio da Viktor Janukovyč.
Nel marzo 2010 rassegnò le dimissioni dalla carica di capo del governo e l'anno successivo fu sottoposta ad un processo per abuso di potere[3] in merito alla firma di contratti per la fornitura di gas, venendo incarcerata preventivamente a Kiev. Fu condannata nell'ottobre 2011 a sette anni di detenzione; il procedimento ebbe un'eco internazionale e sullo stesso si pronunciò la Corte europea dei diritti dell'uomo, che definì la sua incarcerazione preventiva "arbitraria" e mise in dubbio la legittimità della sua detenzione.[4] Scarcerata nel 2014 durante la rivoluzione ucraina che portò all'esautoramento di Janukovyč, si candidò alle elezioni presidenziali del 2014, venendo sconfitta da Petro Porošenko, e nuovamente a quelle del 2019, dove si classificò al terzo posto dietro a Porošenko e a Volodymyr Zelens'kyj.
È spesso accostata alla figura del Primo ministro britannico Margaret Thatcher, venendo definita la "Lady di ferro ucraina".[2][3][5] La rivista statunitense Forbes l'ha inserita al terzo posto nella sua classifica delle 100 donne più potenti del mondo nel 2005, dietro al Segretario di Stato statunitense Condoleezza Rice e al Vice primo ministro cinese Wu Yi[6], e poi nuovamente al 17º posto nella medesima classifica del 2008.[7]