Juan Domingo Perón
politico e militare argentino / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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Juan Domingo Perón (Lobos, 8 ottobre 1895[1] – Olivos, 1º luglio 1974) è stato un generale e politico argentino. Fu presidente dell'Argentina dal 1946 al 1955 quando venne rovesciato da un colpo di Stato militare. Rieletto alla stessa carica nel 1973, morì l’anno seguente e gli subentrò la terza moglie Isabel Martínez de Perón.
Juan Domingo Perón | |
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Ritratto ufficiale, 1948 | |
Presidente dell'Argentina | |
Durata mandato | 4 giugno 1946 – 21 settembre 1955 |
Vice presidente | Hortensio Quijano Alberto Teisaire |
Predecessore | Edelmiro Julián Farrell |
Successore | José Domingo Molina Gómez |
Durata mandato | 12 ottobre 1973 – 1º luglio 1974 |
Vice presidente | Isabel Martínez de Perón |
Predecessore | Raúl Alberto Lastiri |
Successore | Isabel Martínez de Perón |
Vicepresidente dell'Argentina | |
Durata mandato | 8 luglio 1944 – 10 ottobre 1945 |
Presidente | Edelmiro Julián Farrell |
Predecessore | Edelmiro Farrell |
Successore | Juan Pistarini |
Presidente del Partito Giustizialista | |
Durata mandato | 21 novembre 1946 – 1º luglio 1974 |
Predecessore | carica istituita |
Successore | Isabel Martínez de Perón |
Ministro della guerra | |
Durata mandato | 24 febbraio 1944 – 10 ottobre 1945 |
Presidente | Pedro Pablo Ramírez Edelmiro Farrell |
Predecessore | Pedro Pablo Ramírez |
Successore | Eduardo Ávalos |
Segretario del lavoro e della sicurezza sociale | |
Durata mandato | 1º dicembre 1943 – 10 ottobre 1945 |
Presidente | Pedro Pablo Ramírez Edelmiro Julián Farrell |
Predecessore | carica istituita |
Successore | Domingo Mercante |
Dati generali | |
Partito politico | Partito del Lavoro (1945-1947) Partito Giustizialista (1946-1974) |
Firma |
Juan Domingo Perón | |
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Ritratto di Juan Domingo Perón in uniforme nel 1940 | |
Nascita | Lobos, 8 ottobre 1895 |
Morte | Olivos, 1º luglio 1974 |
Cause della morte | infarto cardiaco |
Luogo di sepoltura | Villa Quinta 17 de Octubre, San Vicente |
Dati militari | |
Paese servito | Argentina |
Forza armata | Esercito Argentino |
Anni di servizio | 1911 - 1945 |
Grado | tenente generale |
Studi militari | Colegio Militar de la Nación |
Altre cariche | politico |
fonti nel testo | |
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I seguaci di Perón — originariamente chiamati descamisados, «scamiciati»[2] ad indicare simbolicamente la provenienza dagli strati popolari della società — acclamavano i suoi sforzi per eliminare la povertà e dare maggior dignità al lavoro[3], mentre i suoi oppositori politici lo hanno considerato un demagogo e un dittatore. Diede vita al movimento politico conosciuto come peronismo o giustizialismo (justicialismo) che si proponeva come una terza via fra il capitalismo e il socialismo.
Perón costruì la sua immagine anche grazie all'aiuto della seconda moglie, Evita Perón. Il movimento peronista fu sincretico, talora definito populista unendo il socialismo, il patriottismo[4] e la terza via economica, con alcune somiglianze col fascismo italiano (sebbene Perón non abbia mai dichiarato affinità in tal senso)[5] senza rinnegare, perlomeno retoricamente, la democrazia[6], la sovranità popolare[7] e il socialismo nazionale.[5][8][9] Si ispirò anche alle politiche economiche keynesiane e dirigiste del New Deal di Franklin Delano Roosevelt.[10] In politica estera sostenne il distacco dell'Argentina dall'influenza degli Stati Uniti e, al contempo, una politica terzomondista, di neutralità e di non allineamento nei confronti dei due blocchi (filosovietico e filostatunitense) della guerra fredda.[8] Nel 1973, durante il secondo mandato di presidenza, l'Argentina entrò difatti a far parte del Movimento dei paesi non allineati.
Perón è stato anche descritto come un tipico caudillo[11] (parola che nei paesi ispanofoni indica un capo carismatico che riunisce in sé potere politico e militare), benché nei suoi scritti abbia apertamente rifiutato questa etichetta e questo ruolo.[12] L'ideologia peronista ha permeato - e tuttora è molto importante - la maggior parte dei partiti politici argentini odierni, sia di destra sia di sinistra. È stato uno dei presidenti argentini più discussi sia per questa mancanza di un riferimento politico ben preciso sia per aver dato asilo ai nazisti che scappavano dai processi per crimini di guerra al termine della seconda guerra mondiale.
Perón non aveva vicinanze ideologiche con il nazionalsocialismo hitleriano[13], sebbene alcuni studiosi lo affermino[14], mentre erano note le simpatie verso il fascismo di Mussolini (e la sua personale sintesi di nazionalismo, corporativismo e sindacalismo rivoluzionario).
Il peronismo non fu mai antisemita e con la Fondazione Evita Perón aiutò il neonato stato di Israele, gesto ricambiato con una visita ufficiale di Golda Meir in Argentina.[15] Durante la sua vita ebbe rapporti con la massoneria europea e, secondo alcuni[16], tramite la terza moglie Isabelita, ebbe un legame con Licio Gelli[17], capo della loggia massonica P2.[18]