Hamas
partito politico islamista palestinese, ex costola dei Fratelli Musulmani in Gaza / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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Ḥamās, acronimo di Ḥarakat al-Muqāwama al-Islāmiyya (in arabo حركة المقاومة الاسلامية?, Movimento Islamico di Resistenza, ovvero حماس, «entusiasmo, zelo, spirito combattente») è un'organizzazione politica palestinese islamista,[12][13][14] sunnita e fondamentalista,[15][16] centrale nel Conflitto israelo-palestinese.
Hamas | |
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(AR) حركة المقاومة الإسلامية | |
Leader | Isma'il Haniyeh[1] |
Stato | Palestina |
Sede | Gaza |
Fondazione | 10 dicembre 1987 |
Ideologia | Nazionalismo palestinese Nazionalismo religioso Islamismo sunnita[2] Antisionismo[3] Antisemitismo[4][5][6] |
Collocazione | Trasversale[7]/ Estrema destra[8][9][10] |
Affiliazione internazionale | Fratelli Musulmani (fino al 2017)[11] |
Seggi Consiglio legislativo | |
Iscritti | sconosciuti |
Colori | Verde |
Sito web | hamas.ps/en/ |
Bandiera del partito | |
Fondata dallo Shaykh Aḥmad Yāsīn,[17] ʿAbd al-ʿAzīz al-Rantīsī e Mahmud al-Zahar nel 1987[18] sotto la pressione dell'inizio della Prima Intifada come braccio operativo dei Fratelli Musulmani per combattere con atti di terrorismo lo Stato di Israele, Hamas ha commesso e rivendicato svariati attentati suicidi contro i civili israeliani, tra cui l'attentato di Gerusalemme del 1997, quello di Rishon LeZion del 2002 (16 vittime civili ciascuno), il massacro del bus 37 ad Haifa (17 vittime civili, la maggior parte delle quali bambini e adolescenti) e molti altri soprattutto durante la Seconda intifada, provocando centinaia di vittime civili e militari.[19][20][21][22][23] Dal 2001, ha più volte attaccato Israele con razzi, principalmente Qassam[24][25] e, in misura minore, razzi per BM-21 Grad, venendo accusata da HRW di crimini di guerra e crimini contro l'umanità.[24][26]
Hamas gestisce anche ampi programmi sociali e ha guadagnato popolarità nella società palestinese con l'istituzione di ospedali, sistemi di istruzione, biblioteche e altri servizi in tutta la Striscia di Gaza.[27]
Lo Statuto di Hamas del 1988[28] proponeva il ritorno della Palestina alla sua condizione precoloniale e l'istituzione di uno Stato palestinese. La stessa Carta dichiarava che "non esiste soluzione alla questione palestinese se non nel jihād".[29][30] Ciononostante nel luglio 2009 Khaled Mesh'al, l'allora capo dell'ufficio politico, ha dichiarato che Hamas era intenzionato a cooperare con una "soluzione del conflitto Arabo-Israeliano che includesse uno stato Palestinese sui confini del 1967", a condizione che ai rifugiati palestinesi venisse riconosciuto il diritto al ritorno in Israele e che Gerusalemme Est fosse riconosciuta come capitale del nuovo stato.[31][32] Tale risoluzione, ovvero l'accettazione della soluzione a due Stati, è stata ripetuta varie volte dagli esponenti di Hamas e dai suoi sostenitori.[33][34][35][36] D'altra parte Israele (insieme agli Stati Uniti) sembra accettare solo formalmente tale soluzione.[37]
Nel 2017 Hamas ha pubblicato una nuova Carta che accetta uno Stato palestinese transitorio con i confini del 1967 senza riconoscere Israele.[38][39][40][41][42] Secondo lo storico Claudio Vercelli, la «considerazione» di uno Stato palestinese delimitato a una sola parte dell’area sarebbe solo «una tappa intermedia nel cammino verso la “liberazione” di tutto il territorio, non riconoscendo dunque a Israele il diritto all’esistenza né dichiarandosi esplicitamente contro il prosieguo degli atti terroristici».[43]
L'ala politica di Hamas ha vinto diverse elezioni amministrative locali a Gaza, Qalqilya e Nablus. Nel gennaio 2006 con una vittoria a sorpresa alle elezioni legislative in Palestina del 2006 con il 44% circa dei voti, Hamas ottenne 74 dei 132 seggi della camera, mentre al-Fatah, con il 41% circa dei voti ne ottenne solo 45. La distribuzione del voto però era molto differente nei vari territori: le principali basi elettorali di Hamas erano nella Striscia di Gaza, mentre quelle del Fatah erano concentrate in Cisgiordania. Questo lasciò subito presagire che, se i due partiti non avessero trovato un compromesso, sarebbe potuta scoppiare una lotta per il controllo dei due territori nei quali ciascuno dei due partiti era più radicato.[44]
A seguito della Battaglia di Gaza (2007) tra Fatah e Hamas, questa prese il controllo completo dell'omonima Striscia eliminando o allontanando gli esponenti avversari; nel quadro di tali eventi e tra accuse di illegalità[45][46] a loro volta i funzionari eletti di Hamas furono eliminati fisicamente o allontanati dalle loro posizioni dall'Autorità Nazionale Palestinese in Cisgiordania e i loro incarichi furono assunti da esponenti del Fatah e da membri indipendenti. Il 18 giugno 2007, il Presidente palestinese Mahmūd Abbās (Fath) ha emesso un decreto che mette fuorilegge le milizie di Hamas.[47]
Hamas ha un'ala militare (le Brigate Ezzedin al-Qassam)[48][49] ed è considerata un'organizzazione terroristica da Unione europea,[50] Stati Uniti,[51] Israele,[52] Canada,[53] Regno Unito,[54] Australia,[55] Nuova Zelanda,[56] e Giappone,[57] mentre il Paraguay classifica solo la sua ala militare come organizzazione terroristica; anche l'Organizzazione degli Stati Americani considera Hamas un'organizzazione terroristica.[58] La maggior parte dei Paesi del mondo, tra cui India, Cina, Russia, Brasile,[59][60] Egitto,[61] Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Turchia, Iran, Ucraina, Svizzera e Norvegia, non considera Hamas un'organizzazione terroristica.[62] L'ONU non considera Hamas un'organizzazione terroristica;[63] nel 2018, una mozione presentata per condannare Hamas è stata respinta.[64]
Nell'aprile 2024, il leader politico Isma'il Haniyeh, ha affermato che Hamas sarebbe pronto a sciogliere l'ala militare nel caso di creazione di uno Stato di Palestina entro i confini del 1967.[65]