Gino Bartali
ciclista su strada e dirigente sportivo italiano (1914-2000) / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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Gino Bartali (Ponte a Ema, 18 luglio 1914 – Firenze, 5 maggio 2000) è stato un ciclista su strada e dirigente sportivo italiano.
Gino Bartali | ||
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Gino Bartali nel 1945 | ||
Nazionalità | Italia | |
Ciclismo | ||
Specialità | Strada | |
Termine carriera | 1954 | |
Carriera | ||
Squadre di club | ||
1933-1935 | S.S. Aquila Ponte a Ema | |
1935 | Fréjus | |
1936-1943 | Legnano | |
1945 | S.S. Tempora Bettolle | |
1945-1948 | Legnano | |
1946-1948 | Tebag | |
1949-1954 | Bartali | |
1952 | Tebag | |
Nazionale | ||
1936-1953 | Italia | |
Carriera da allenatore | ||
1957-1963 | San Pellegrino | |
1967 | Vittadello | |
1968 | Pepsi Cola | |
1971 | Cosatto | |
Professionista dal 1934 al 1954, soprannominato Ginettaccio per via del suo carattere, vinse tre Giri d'Italia, di cui due consecutivi, (1936, 1937, 1946) e due Tour de France (1938, 1948), oltre a numerose altre corse tra gli anni trenta e cinquanta, tra le quali spiccano quattro Milano-Sanremo e tre Giri di Lombardia.
In particolare la sua vittoria al Tour de France 1948, a detta di molti, contribuì ad allentare il clima di tensione sociale in Italia dopo l'attentato a Palmiro Togliatti. La carriera di Bartali fu comunque notevolmente condizionata dalla seconda guerra mondiale, sopraggiunta proprio nei suoi anni migliori; nel 2013 è stato dichiarato Giusto tra le nazioni per la sua attività a favore degli ebrei durante la seconda guerra mondiale.
Riconosciuto come uno dei più grandi corridori italiani e mondiali di sempre, fu grande avversario di Fausto Coppi, di cui era più vecchio di cinque anni: leggendaria fu la loro rivalità, che divise l'Italia nell'immediato dopoguerra (anche per le presunte diverse posizioni politiche dei due): celebre nell'immortalare un'intera epoca sportiva – tanto da entrare nell'immaginario collettivo degli italiani – è la foto che ritrae i due campioni mentre si passano una bottiglietta d'acqua durante l'ascesa al Col du Galibier al Tour de France 1952.[1]