Tra i suoi sei lungometraggi, Irréversible,Enter the Void e Love sono stati presentati al Festival di Cannes, mentre Carne ha vinto il premio della critica allo Yubari International Fantastic Film Festival nel 1994.
Il suo stile e le sue tecniche vengono spesso associate al movimento New French Extremity, un trattamento violento del comportamento sessuale e un senso pervasivo di nichilismo o disperazione.[1]
Noé rompe spesso la quarta parete rivolgendosi direttamente al pubblico attraverso l'uso della tipografia talvolta "stroboscopica" – come nei titoli di testa di Enter the Void – che mira a disturbare lo spettatore, in modo simile ai metodi tipografici praticati da Jean-Luc Godard.[senzafonte]
Le sue narrazioni si rifanno a film come Taxi Driver[2], Angst[3] e ad Arancia meccanica[4]. In generale, i film di Stanley Kubrick sono una grande fonte d'ispirazione e occasionalmente fa riferimento ad essi nelle sue opere. Nel 2012 Noé ha dichiarato in una intervista che guardando 2001: Odissea nello spazio all'età di sette anni decise che sarebbe diventato un regista.[5] Tre dei suoi film presentano il personaggio di un macellaio senza nome interpretato da Philippe Nahon: Carne, Seul contre tous e, in un cameo, Irréversible.