Filippo Corridoni
sindacalista, militare e giornalista italiano / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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Filippo Corridoni (Pausula, 19 agosto 1887 – San Martino del Carso, 23 ottobre 1915) è stato un sindacalista, militare, politico, rivoluzionario e giornalista italiano.
«Il popolo non crede ai cultori delle cedole bancarie. Crede all'azione, a chi gli indica le vie del destino. Crede soprattutto a chi gli aprirà le strade vere della giustizia sociale.»
(Filippo Corridoni, frase pronunciata probabilmente durante un comizio sindacale[1][2])
Filippo Corridoni | |
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Soprannome | l'"arcangelo sindacalista"[3][4][5] |
Nascita | Pausula, 19 agosto 1887 |
Morte | Trincea delle Frasche (San Martino del Carso), 23 ottobre 1915 |
Cause della morte | ferita da arma da fuoco alla testa |
Luogo di sepoltura | probabilmente cimitero di guerra di Poggio Terza Armata - filanda di Sagrado |
Dati militari | |
Paese servito | Regno d'Italia |
Forza armata | Regio Esercito |
Arma | Fanteria |
Reparto | 32º Reggimento Fanteria di Retrovia 142º Reggimento Brigata Catanzaro 32º Reggimento Brigata Siena |
Anni di servizio | 1915 |
Grado | Sottufficiale |
Comandanti | Luigi Cadorna Giuseppe Ciancio |
Guerre | Prima guerra mondiale |
Battaglie | Terza battaglia dell'Isonzo |
Decorazioni | Medaglia d'oro al valor militare |
Frase celebre | «Morirò in una buca, contro una roccia o nella corsa di un assalto ma, se potrò, cadrò con la fronte verso il nemico, come per andare più avanti ancora!» |
Altre cariche | Sindacalista, giornalista |
nel testo | |
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Esponente del sindacalismo rivoluzionario e del sindacalismo nazionale, inizialmente membro del Partito Socialista Italiano che poi abbandonò in polemica con la scelta neutralista e perché ritenuto non incisivo nella lotta per i lavoratori, poi divenuto fervente interventista di sinistra e amico del futuro capo del fascismo ed ex socialista Benito Mussolini, di cui seguì l'evoluzione ideologica dalla fondazione de Il Popolo d'Italia in poi, cadde in combattimento nei primi mesi della Grande Guerra contro l'esercito dell'Austria-Ungheria.