Ferrovia Sulmona-Isernia
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La ferrovia Sulmona-Isernia (soprannominata dal 1980 Transiberiana d'Italia[1]) è una linea ferroviaria secondaria dell'Abruzzo e del Molise (lunga 128,7 km con quattro stazioni intermedie tra i due capolinea, di cui due con ACEI semplificato e due presenziate), che collega la città di Sulmona con quella di Isernia, dal 2011 priva di traffico ordinario.
Sulmona-Isernia Transiberiana d'Italia | |
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Stati attraversati | Italia |
Inizio | Sulmona |
Fine | Isernia |
Attivazione | 1892 |
Soppressione | 2011 |
Riattivazione | 2014 |
Gestore | RFI |
Precedenti gestori | FS (1905-2001) SFM (1892-1905) |
Lunghezza | 128,7 km |
Scartamento | 1435 mm |
Elettrificazione | Assente |
Diramazioni | Pescolanciano-Agnone (1915-1943) |
Note | Senza traffico ordinario dal 2011 al 2014, in esercizio per servizi turistici e per scambio di materiale rotabile con le regioni limitrofe. |
Ferrovie | |
Il tratto Sulmona-Carpinone è percorso da treni turistici e individuato da Fondazione FS Italiane a tale scopo nell'ambito del progetto "Binari senza tempo"[2]: alla stazione di Rivisondoli-Pescocostanzo raggiunge i 1268,82 m s.l.m. che ne fanno una delle stazioni più alte in quota della rete italiana[3].
Il termine Transiberiana d'Italia, comparso per la prima volta sulla rivista Gente Viaggi del novembre 1980, è dovuto al giornalista Luciano Zeppegno che descrisse questa linea come "la piccola Transiberiana" a causa delle abbondanti nevicate che, soprattutto nel tratto degli altipiani maggiori d'Abruzzo, la fanno somigliare alla celebre Transiberiana[4], mentre il termine Ferrovia del Parco è dovuto al fatto che attraversa la parte sud-occidentale del territorio del parco nazionale della Maiella[5].