Felice della Rovere
figlia illegittima di papa Giulio II / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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Felice della Rovere (Roma, 1483 circa – Roma, 27 settembre 1536) è stata una nobildonna italiana, figlia naturale di Papa Giulio II (nato Giuliano della Rovere), e Signora di Bracciano come moglie di Gian Giordano Orsini.
Felice della Rovere | |
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Presunto ritratto di Felice della Rovere Particolare della Messa di Bolsena, Raffaello, 1512 ca. | |
Signora consorte di Bracciano | |
In carica | 25 maggio 1506 – 11 ottobre 1517 |
Predecessore | Maria Cecilia di Napoli |
Successore | Francesca Sforza di Santa Fiora |
Nascita | Roma, Stato Pontificio, 1483 ca. |
Morte | Roma, Stato Pontificio, 27 settembre 1536 |
Dinastia | della Rovere (nascita) Orsini (matrimonio) |
Padre | Giuliano della Rovere (Papa Giulio II) |
Madre | Lucrezia Normanni |
Coniuge | Gian Giordano Orsini (1506-1517, ved.) |
Figli | Giulia Giulio Francesco Girolamo Clarice |
Religione | Cattolicesimo |
Ben istruita e inserita nei più ambiti circoli sociali di Roma, sia grazie al legame col padre che con il marito Gian Giordano Orsini, IV signore di Bracciano; Felice fu una delle donne più potenti del Rinascimento italiano, esercitando potere e influenza sia all'interno che all'esterno della Curia, in particolare mediando la pace fra suo padre e Anna di Bretagna, regina di Francia, e mantenendo rapporti epistolari con tutte le principali personalità del suo tempo, compresa Caterina de' Medici, che sarebbe poi divenuta lei stessa regina di Francia. Tramite le sue azioni, rappresentò una versione femminile del cardinal nipote[1].
Aumentò le ricchezze di famiglia, di cui aveva il controllo, dando vita a un fiorente commercio di grano tramite il feudo di Castello di Palo, da lei acquisito; e anche dopo la morte del padre e del marito mantenne il suo ruolo di Signora di Bracciano e degli Orsini, continuando, seppur in modo ridotto, a influenzare la corte papale durante i regni di Leone X e Clemente VII.