Dino Zoff
dirigente sportivo, allenatore di calcio e calciatore italiano (1942-) / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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Dino Zoff (Mariano del Friuli, 28 febbraio 1942) è un ex calciatore, allenatore di calcio e dirigente sportivo italiano, di ruolo portiere. È stato campione d'Europa nel 1968 e campione del mondo nel 1982 con la nazionale italiana, che ha anche allenato dal 1998 al 2000.
Dino Zoff | ||
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Zoff alla Juventus nel 1972 | ||
Nazionalità | Italia | |
Altezza | 182 cm | |
Peso | 78 kg | |
Calcio | ||
Ruolo | Allenatore (ex portiere) | |
Termine carriera | 22 giugno 1983 - giocatore 29 maggio 2005 - allenatore |
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Carriera | ||
Giovanili | ||
19??-1956 | Marianese | |
1956-1961 | Udinese | |
Squadre di club1 | ||
1961-1963 | Udinese | 40 (-54) |
1963-1967 | Mantova | 131 (-111) |
1967-1972 | Napoli | 143 (-110) |
1972-1983 | Juventus | 330 (-226) |
Nazionale | ||
1963-1964 | Italia U-21 | 3 (-2) |
1968-1983 | Italia | 112 (-84) |
Carriera da allenatore | ||
1983-1984 | Juventus | Portieri[1] |
1985-1986 | Italia | Coll. tecnico |
1986-1988 | Italia olimpica | |
1988-1990 | Juventus | |
1990-1994 | Lazio | |
1997 | Lazio | |
1998-2000 | Italia | |
2001 | Lazio | |
2005 | Fiorentina | |
Palmarès | ||
Mondiali di calcio | ||
Argento | Messico 1970 | |
Oro | Spagna 1982 | |
Europei di calcio | ||
Oro | Italia 1968 | |
Argento | Belgio-Paesi Bassi 2000 | |
Giochi del Mediterraneo | ||
Oro | Napoli 1963 | |
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato. Il simbolo → indica un trasferimento in prestito. |
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Considerato uno dei più grandi portieri nella storia del calcio,[2][3][4][5] ha legato la propria attività calcistica principalmente alla Juventus, militandovi per undici anni a cavallo degli anni 1970 e 1980, senza mai saltare una partita di campionato; con i bianconeri ha collezionato 479 presenze (330 in Serie A), vincendo sei campionati italiani, due Coppe Italia e una Coppa UEFA, e ha disputato due finali di Coppa dei Campioni e una di Coppa Intercontinentale. Insieme al libero Gaetano Scirea e ai terzini Claudio Gentile e Antonio Cabrini, suoi compagni alla Juventus e in nazionale, Zoff ha costituito uno dei migliori reparti difensivi nella storia della disciplina.[6] Ritiratosi dall'attività agonistica, ha intrapreso la carriera di allenatore, divenendo nel 1990, alla guida della Juventus, il primo tecnico capace di conquistare la Coppa UEFA dopo averla vinta da calciatore.[7]
Con la nazionale italiana ha preso parte a due campionati d'Europa (Italia 1968 e Italia 1980) e a quattro campionati del mondo (Messico 1970, Germania Ovest 1974, Argentina 1978 e Spagna 1982), ottenendo inoltre, come commissario tecnico degli azzurri, il secondo posto al campionato d'Europa 2000. Il successo al campionato mondiale 1982, conseguito all'età di quarant'anni – peraltro come capitano dell'Italia –, lo ha reso il vincitore più anziano nella storia della competizione[8] nonché l'unico giocatore italiano ad aver ottenuto, a livello di nazionale, sia il titolo di campione d'Europa sia di campione del mondo. Sempre in azzurro detiene il record mondiale d'imbattibilità per squadre nazionali,[9] non avendo subito reti per 1142 minuti consecutivi.[10][11] È stato a lungo il giocatore con più partite disputate in Serie A e nella nazionale italiana – avendo totalizzato rispettivamente 570 e 112 presenze –, prima di essere superato in entrambe le voci statistiche da Paolo Maldini (nel 2000 relativamente alle apparizioni in maglia azzurra,[12] nel 2005 per quanto concerne il massimo campionato italiano).[13]
Più volte candidato al Pallone d'oro,[14] sfiorò la vittoria nel 1973, classificandosi secondo alle spalle di Johan Cruijff. Occupa la 47ª posizione nella classifica dei migliori calciatori del XX secolo pubblicata dalla rivista World Soccer.[15] Nel 2004 è stato incluso nel FIFA 100 e annoverato fra le Leggende del calcio del Golden Foot; nello stesso anno, in occasione dei UEFA Jubilee Awards, è stato indicato dalla FIGC quale miglior giocatore italiano del cinquantennio precedente,[16] risultando inoltre 5º – primo fra gli italiani – nell'UEFA Golden Jubilee Poll.[17] È entrato a far parte della Hall of Fame del calcio italiano tra i Veterani[18] e della Walk of Fame dello sport italiano tra le Leggende,[19] rispettivamente nel 2012 e nel 2015.