De situ orbis di Albi
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Il De situ orbis è un manoscritto miniato della Geografia di Strabone, realizzato a Venezia o Padova nel 1459 e illustrato probabilmente da Giovanni Bellini, conservato nella biblioteca di Albi (Ms. 77) .
MS. 77 manoscritto | |
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Dedica di Jacopo Antonio Marcello a Renato d'Angiò | |
Altre denominazioni | Geografia |
Opera | De situ orbis |
Autore | Strabone |
Amanuense | non identificato |
Miniatore | Giovanni Bellini? |
Epoca | 1400 |
Lingua | LAT |
Provenienza | Venezia e/o Padova |
Tecnica | tempera |
Supporto | pergamena |
Rilegature | perduta |
Scrittura | umanistica |
Dimensioni | 37 × 25 cm |
Fogli | 389 |
Fogli miniati | 2 |
Ubicazione | Bibliotheque d'Albi |
Versione digitale | https://cecilia.mediatheques.grand-albigeois.fr/viewer/107/?offset=#page=1&viewer=picture&o=&n=0&q= |
Scheda bibliografica | |
Venne tradotto dal greco al latino da Guarino da Verona su commissione del generale veneziano Jacopo Antonio Marcello per essere offerto al conte di Provenza Renato d'Angiò, come omaggio diplomatico. Faceva parte di una serie di libri inviati dal nobile militare veneziano al principe francese, anch'egli bibliofilio e appassionato di cultura antica. Il prestigioso manoscritto è scritto a in calligrafia umanista e con capilettera imitanti le capitali lapidee romane con ornamenti fitomorfi.
È illustrato da due miniature a piena pagina, concepite come veri e propri piccoli quadri a rappresentare il traduttore, il committente e il destinatario dell'opera con alcuni personaggi del seguito. Sebbene siano stati oggetto di numerose attribuzioni da parte degli storici dell'arte, oggigiorno vengono generalmente attribuiti al pittore Giovanni Bellini. Quest'opera contribuì all'introduzione dello stile rinascimentale italiano in Francia. Dal XV secolo o dall'inizio di quello successivo fu conservato nella biblioteca capitolare della cattedrale di Albi.