Critiche al sistema sessuale di Linneo
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Il naturalista Carlo Linneo (1707-1778) introdusse un nuovo sistema per la classificazione delle piante, il cosiddetto "sistema sessuale", che si basava sulla morfologia di stami e pistilli, gli organi della riproduzione sessuata.[1][2]
Questo approccio incontrò molta resistenza tra i botanici dell'epoca, che contestarono il sistema con toni accesi; tra questi Christian Gottlieb Ludwig (1709–1773), Lorenz Heister (1683-1758), Albrecht von Haller (1708-1777) e Johann Georg Siegesbeck (1686-1755).
Una parte di critiche mosse al sistema linneano erano riferite soprattutto all'esplicito accostamento che egli aveva fatto tra la sessualità delle piante e quella degli uomini. Egli, infatti, scriveva:
- "Le foglie dei fiori […] servono come un letto nuziale che il creatore ha così gloriosamente sistemato […] e profumato con così tante delicate essenze che lo sposo con la sua sposa possono lì celebrare i loro nuziali con tanta solennità. Quando il letto è preparato così, allora è il momento affinché lo sposo abbracci la sua amata sposa e le offra i suoi doni."[3]
Tanto furono giudicate blasfeme le opere di Linneo che il Papa ne proibì l'introduzione in Vaticano fino al 1774.[4]