Crisi di Nootka
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La crisi di Nootka fu una contesa politica tra Impero britannico e Impero spagnolo, scatenata da una serie di eventi occorsi durante l'estate del 1789 presso la Baia di Nootka, località dove si sviluppa una rete di insenature sulla costa occidentale dell'isola di Vancouver, situata sulla costa pacifica dell'America settentrionale, oggi parte della provincia canadese della Columbia Britannica e del territorio del gruppo Mowachaht dei Nuu-chah-nulth nativi.
La crisi si basava sulla pretesa di entrambi di esercitare la sovranità sul territorio ed i diritti di navigazione e commercio. Il governo britannico chiedeva risarcimenti per l'embargo imposto alle navi, mentre il governo spagnolo si rifiutava di pagare. Entrambi si preparavano per la guerra cercando aiuto tra gli alleati. La crisi si dimostrò complicata, e si risolse pacificamente grazie a tre trattati noti collettivamente come convenzione di Nootka, grazie ai quali la Spagna rinunciò ad alcuni diritti. Il risultato fu una netta vittoria per gli interessi politici e commerciali britannichi.[1] La convenzione di Nootka aprì agli britannichi le porte dell'espansione nel Pacifico.[2]