Cripta del Redentore
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La cripta della Madonna della Grotta è una chiesa rupestre ipogea situata nel comune di Taranto.
Cripta del Redentore Cripta della Madonna della Grotta | |
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Utilizzo | Tomba Chiesa |
Stile | architettura bizantina |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Comune | Taranto |
Dimensioni | |
Superficie | 14.5 m² |
Mappa di localizzazione | |
Cripta del Redentore | |
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Stato | Italia |
Regione | Puglia |
Località | Taranto |
Coordinate | 40°27′49.94″N 17°15′46.88″E40°27′49.94″N, 17°15′46.88″E |
Religione | cattolica |
Arcidiocesi | Taranto |
Stile architettonico | bizantino |
Originariamente era un'antica tomba a camera romana di età imperiale situata in via Terni, collegata con un antico pozzo d'acqua sorgiva. La grotta di forma circolare del diametro di circa otto metri, le cui pareti sono decorate da affreschi di grande valore artistico risalenti agli inizi del XII secolo. La cripta faceva parte della Chiesa di Santa Maria di Murivetere, chiusa al culto nel 1578 da Monsignor Lelio Brancaccio.
La tradizione infatti afferma che nella cripta si celebrò il primo culto cristiano secondo la liturgia bizantina. Nel XII secolo fu corredata da affreschi di notevole bellezza tra cui il "Cristo Pantocratore tra san Giovanni e la Vergine" nell'abside, e sulle pareti laterali sono decorate con figure di santi "San Basilio", "Sant'Euplo" e "San Biagio".
Dopo il XIII secolo la cripta fu abbandonata per parecchi secoli, probabilmente perché eccessivamente periferica rispetto alla città, fino alla sua riscoperta nel 1899 da parte dell'archeologo Luigi Viola, durante l'esecuzione di alcuni lavori in una sua proprietà e inaugurata il 13 febbraio del 1900. Nel marzo del 1979, grazie ad una petizione dell'Arcivescovo di Taranto Monsignor Guglielmo Motolese, si decise di intervenire per il suo recupero, realizzando opere di consolidamento e di salvaguardia della struttura. Nel Dicembre 2011 il sito è stato riaperto al pubblico[1].