Corpuscolarismo
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Il corpuscolarismo (dal termine latino corpusculum, che significa "piccolo corpo") è un insieme di teorie che spiegano le trasformazioni naturali come risultato dell'interazione di particelle piccolissime, denominate minima naturalia, partes exiles, partes parvae, particulae o semina.[1] Il corpuscolarismo si differenzia dall'atomismo in quanto i corpuscoli sono solitamente dotati di una proprietà propria e sono ulteriormente divisibili, mentre gli atomi non possiedono tali caratteristiche. Sebbene siano spesso associate all'emergere della prima filosofia meccanica moderna, e in particolare ai nomi di Thomas Hobbes,[2] Cartesio,[3][4] Pierre Gassendi,[5] Robert Boyle,[5][6][7] Isaac Newton[8][9], John Locke,[5][10][11] e George Berkeley,[12] le teorie corpuscolaristiche si possono rintracciare in tutta la storia della filosofia occidentale.[13][14][15]