Complesso di San Domenico
gruppo di edifici storici di Albenga / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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Il complesso di San Domenico è un gruppo di edifici di Albenga, sviluppatisi a partire dal 1200 dove era presente un antico monastero, diventato poi convento e infine istituto scolastico. È stato il terzo insediamento in Liguria da parte dei frati domenicani dopo quelli di Sarzana e di Genova, fondato intorno al 1288 per cinque secoli è stato un centro di spiritualità e di cultura, dove avevano cappelle le importanti famiglie cittadine, e dove gli stessi seppellivano i loro defunti. La presenza di un'intensa attività culturale arriva dalle figure di Santi affrescate, da una Madonna con Bambino, bassorilievo marmoreo, il raro incunabolo della Naturalis Historia di Plinio, oggi alla Biblioteca Universitaria di Genova, esternamente sono state riportate alla luce e restaurate nel 2009 degli affreschi: il fondatore S. Domenico, il beato Guido Maramaldi da Napoli e S. Margherita d’Ungheria. La struttura è complessa attualmente, dovuta a un processo edificatorio lungo secoli, con la realizzazione di una chiesa e di un palazzo per la residenza dei frati, collegati da un chiostro sui 4 lati, oggi andato in parte perso, ma del quale se ne può trovare tracce dalle arcate chiuse.
Complesso di San Domenico | |
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Scalinata principale tra piano terra e primo piano | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Località | Albenga |
Indirizzo | Piazza San Domenico, 9 |
Informazioni generali | |
Condizioni | In uso |
Uso | Associativo |
Realizzazione | |
Proprietario | Comune di Albenga |
Il complesso è sorto all'interno dell'antico quartiere di San Siro, addossato alle mura della città, dove sorgeva già un'antica chiesa medievale[1] a tre navate, orientata ad est con quattro ingressi, due sul chiostro per l'ingresso dei frati e due sul lato opposto per il popolo. Nel XVII secolo vengono fatti importanti trasformazioni, l'altare maggiore venne trasferito ad ovest vicino alla mura cittadine, in testa alla navata cioè rivolo su piazza San Domenico viene realizzato un rosone, vennero realizzati due tiburi di cui uno andato distrutto, venne realizzato un nuovo portale rivolto ad est con due colonne di granito di reimpiego, che ancora sono presenti nell'attuale San Domenico, e venne realizzato un nuovo coro nel 1653 andando ad appoggiarsi alle mura cittadine. Era presente anche una torre campanaria, con una trifora che la si può vedere in molti dipinti, ma tuttavia mozzata a seguito del terremoto del 1887. Fino al 1703 all'interno del chiostro era presente un cipresso che secondo la tradizione era stato piantato dal fondatore dell'Ordine stesso durante il suo pellegrinare per l'Europa, oltre che essere legato alla cittadina in quanto uno dei fondatori dell'Ordine Domenicano in Lombardia, nella basilica di Basilica di Sant'Eustorgio era Robaldo da Albenga.[2]